Vi propongo un articolo scritto il 31 ottobre dell’anno scorso, su un tema politico-storico  ancora di grande attualità che ho studiato con curiosità e sorpresa

Era un venerdì, il 13 ottobre del 1307, quando nella notte venne eseguito l’ordine del Re di Francia, Filippo detto “il Bello” e centinaia di monaci guerrieri furono uccisi od arrestati. Così nasce una delle leggende più interessanti della storia, capace di oltrepassare i tempi ed arrivare ai nostri giorni.

Sui Templari è nata una quantità infinita di leggende, favorite anche dalla perdita di documenti di un processo che si è svolto dal 1307 al 1312: un intrigo internazionale, un gioco di poteri dove si scontravano l’autorità della Chiesa e l’autorità di alcuni sovrani.

A quelle antiche si aggiungono anche quelle attuali, una su tutte quelle raccontate da Dan Brown nel suo libro Il Codice Da Vinci. Quando si rileggono fatti storici così lontani, la ricostruzione è sempre cosa complessa e la recente presunta assoluzione promulgata dalla Chiesa con la sua patetica riscoperta di documenti arcinoti agli studiosi e appassionati, non aiutano a capire perchè i Templari dopo sette secoli destano ancora così tanto interesse.

Il motivo principale, secondo me, sta nel fatto che i Templari rappresentano l’archetipo dell’ingiustizia e che tutte le questioni che hanno portato alla notte del 13 ottobre del 1307 sono ancora oggi aperte:

il rapporto Stato-Chiesa,

la tortura come strumento per piegare la volontà degli uomini,

il rapporto tra Cristianesimo e Islam.

Siamo ancora lì, l’articolazione della storia e dell’umanità in 7 secoli non ci ha spostato di un solo centimetro anche se sicuramente gli esseri umani sono più evoluti e progrediti, sicuramente sono tecnologicamente più avanzati, economicamente più agiati (per lo meno gli occidentali) e militarmente più spietati.

Ma se colleghiamo la storia con un unico filo rosso, come una sequenza di fatti, ci rendiamo conto che solo tornando indietro e sciogliendo i nodi della nostra storia, possiamo avere la forza e la lucidità di pensare ad un futuro migliore e non ad una reiterazione ossessiva, generazione dopo generazione, degli stessi errori.

Ma torniamo ai Templari e affrontiamo il problema dal punto di vista dei fatti dell’epoca. Secondo me i reali motivi per cui i Templari sono stati eliminati sono due: il primo di natura prettamente materiale, il secondo di natura spirituale.

La natura materiale è estremamente semplice: i Templari erano un ordine ricchissimo che prestava soldi, di fatto possono essere definiti i primi banchieri della storia e Filippo il Bello aveva bisogno di danaro, tanto danaro per la sua guerra contro gli inglesi. Non credo che le banche siano da annoverarsi tra le cose indispensabili all’umanità, anzi esse sono portatrici di una religione, quella dei soldi, sono il tempio stesso di un dio pagano che è il denaro, che di per se certo non rappresenta il male ma solo un mezzo di cui non garantiscono le finalità di utilizzo, quindi dovete spiegarmi per quale motivo un re doveva chiedere un prestito e pagare degli interessi a dei monaci benchè guerrieri, molto meglio andarselo a prendere e gratis e di fronte ad una tale necessità come dare torto al povero re Filippo di Francia!

La natura spirituale: la natura dei Templari è esoterica, il valore di quell’ordine, di quell’insieme di uomini sta nell’accusa stessa di eresia, è lì che troviamo il valore ancora attuale di Jacques de Molay e dei suoi confratelli. Vi do solo alcuni spunti, cercando di decriptare il sincretismo che è l’asse portante dell’Ordine del Tempio.

Sulla base dell’elsa delle spade dei Templari vi erano due simboli: da una parte la Croce che indicava l’appartenenza alla Cristianità, dall’altra il simbolo androgino del matrimonio della luna e del sole, che richiama i pilastri alchemici del fuoco e dell’acqua, dello zolfo e del mercurio e che rappresenta la linea che sostiene tutte le culture che i Templari hanno saputo contenere al loro interno, da quella dei Sufi fino a quella egizia, passando dai Catari (tra l’altro quella contro i Catari è l’unica crociata a cui non hanno partecipato).

Mondi, portali dentro porte, così come il Baphomet altro non è che un simbolo della gnosi, altri non è che il Battista, Pan, Eros di luce. Tutta la storia dei Templari ci consente di scoprire decine di questi segni che ci offrono una visione particolare, intima, interiore di quegli uomini. Infatti i Cavalieri Templari sono stati tra i primi uomini ad entrare in contatto con culture diverse da quelle occidentali e per primi hanno cercato di costruire delle sintesi, di mettere insieme le cose, il loro ruolo non finisce con la caduta di Gerusalemme ed è per questo che sono ancora attuali, il percorso gnostico che porta allo sviluppo psichico e spirituale dell’uomo è ancora cosa di straordinaria attualità.

Poco mi interessa se secondo loro il vero messia fosse Giovanni Battista, o se si baciavano le chiappe per aprirsi la kundalini, il merito dei Templari è quello di avere scoperto il Sacro Graal e per chi sa leggere e continua a cercarlo, non si tratta di una scodella dorata, e nemmeno di formule magiche sotto gli altari di chiese perdute o di misteri inconfessabili dell’umanità, ma di un percorso che segue una linea sottile quella di Ermete che porta a scoprire che il sacro calice è dentro di noi e rappresenta la fioritura spirituale dell’uomo, quell’evoluzione che consente di poter ascoltare il sussurro di Dio che ogni uomo ha dentro di sè che esite e si manifesta sia che lo si invochi che no, ma bisogna meritarselo.

Questo mi hanno insegnato i Templari, ed in questo i cavalieri rosso crociati sono ancora di una straordinaria attualità, ma ancora oggi dopo 7 secoli vengono strumentalizzati e vilipesi, e di nuovo bruciati come lo furono il Gran Maestro e il suo Siniscalco sull’Ile de France.

Ecco perchè il tentativo del Vaticano compiuto proprio nei 700 anni del loro martirio, rappresenta una vergogna da aggiungersi a vergogna, un tentativo francamente patetico di non ascrivere questa clamorosa ingiustizia alla sua responsabilità. Anche se il Papa non ha armato la mano dei francesi, se il destino del Tempio non è stato uguale in tutti i paesi europeei, e se in qualche modo i Cavalieri Templari sono riusciti a sopravvivere, tutto quello che ha fatto Filippo il Bello non sarebbe stato possibile senza la complicità della Chiesa.

Allora non si capisce perchè, come è successo in altre occasione, come ad esempio con Galileo, la Chiesa non ha chiesto scusa ma ha semplicemente detto di avere trovato le prove della sua assenza di responsabilità ma anzi di aver fatto di tutto per salvare l’Ordine.

Quello che mi consola è che il male dei Templari, le banche, il denaro, le proprietà, insomma la “robba” in 700 anni è diventata crusca, polvere, mentre il loro insegnamento spirituale per chi vuole vederlo è lì, come un percorso illuminato capace di tracciare ancora oggi una via valida.

La fine a cui li hanno costretti è ciò che li ha resi immortali e consentito di passare nel tempo, destino diverso dai poveri Ospitalieri, cioè quell’ordine che si è appropriato dei beni materiali dei Templari, che nessuno ricorda e di cui nessuno racconta le gesta. Pensate alla loro fortuna, in una notte diventarono padroni di un grande impero economico di cui oggi non esiste nemmeno più il ricordo.

Lascio queste brevi annotazioni a chi avrà voglia di leggerle con un ultimo pensiero: non è stato certamente l’amore per la vertità che ha spinto il 25 ottobre la Chiesa Cattolica a pubblicare il documento del processo “Processus Contra Templarios” c’è sicuramente un’altra ragione, i Templari sono un simbolo potente dell’Occidente, non vorrei che a qualcuno dalla parti di Piazza San Pietro, venisse in mente di lanciare un’altra crociata. Luigi Crespi