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Se Renzi lancia la battaglia sul matrimonio gay e sulla legalizzazione della cannabis non possiamo immaginare che sia una scelta casuale, estemporanea, di pancia. È, invece, una scelta ragionata, di marketing politico, supportata da dati precisi.

Ecco perché. Il Pd riuscirà a vincere le elezioni non sconfiggendo Berlusconi – il cui elettorato è ancorato al suo leader come una cozza allo scoglio. Ci riuscirà se smonterà i 5 Stelle. Quindi il «win target» del partito di Renzi sono gli elettori dei 5 Stelle. Ma chi sono gli elettori dei 5 Stelle? Alle ultime elezioni politiche, gli elettori grillini tra i 18 e i 54 anni sono stati quasi il doppio di quelli del Partito Democratico e ben tre volte quelli del Pdl. Dato che si inverte se si guarda ai votanti dai 55 anni in su: in questa fascia d’età, gli elettori del Pd arrivano a essere due, tre volte, quelli dei 5 stelle. Se si restringe l’area di osservazione, secondo i dati del Cise di D’Alimonte, gli elettori tra i 18 e i 29 anni che hanno votato per i 5 stelle sono il 38,4%, quelli che hanno votato per il Pd il 20,2% e per il Pdl il 15,2%.

Articolo di Luigi Crespi su Il Tempo

Se ora si dà uno sguardo ai nostri dati sui matrimoni gay e sulla legalizzazione della cannabis ci si rende conto di come, se per i primi la media nazionale esprime una maggioranza sfavorevole (mentre tra i 18 e i 24 anni, i favorevoli sono al 59,6%), sulle droghe i favorevoli sono in maggioranza sia nella media nazionale, sia nella fascia tra i 18 e i 44.

Sulla questione dei matrimoni gay siamo di fronte a un tema etico, su cui influiscono vari fattori e che si presenta strutturalmente controverso, mentre, per quel che riguarda la legalizzazione delle droghe leggere, la distanza tra i giovani e gli anziani è abissale. D’altronde, domandatevi: esiste un paese nel mondo dove alcool e tabacco vengono usati a scopo terapeutico? Questo utilizzo rende l’argomento meno ambiguo.

Mi sembra evidente che Renzi abbia dato vita a un’operazione studiata, scientifica, di quelle che in Italia, fino a oggi, solo Berlusconi ha saputo fare. È chiaro che Renzi agisce su un target mobile, fluido, che oscilla tra astensione e Grillo e abbandona l’elettorato maturo e anziano che difficilmente cambia voto. Quindi l’azione di Renzi è sapiente, ben costruita e potenzialmente vincente. A patto, però, che non resti un annuncio. Altrimenti la reazione di questo elettorato sarebbe durissima e… durevole.

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