Ci sta il sondaggio di Mannheimer, anche se credo che le proporzioni siano eccessive. Per la prima volta il segno MENO si sta abbattendo sul monoblocco del consenso berlusconiano, ma forse 18 punti sono troppi, vedremo, ho programmato per la prossima settimana i sondaggi dell’osservatorio realizzato con Epolis e sarà interessante verificare e confrontare i dati, anche per misurare la reazione di Berlusconi a questa prima fase negativa.

Ma vediamo di capirci solo un po di più.

LE MEZZE BUGIE SULLA SCUOLA: per 10 giorni è stato ripetuto in modo ossessivo che la protesta degli studenti universitari era infondata perchè NON ERANO PREVISTI TAGLI. Anche oggi il Ministro Gelmini insiste in una intervista al Corriere della Sera, dicendo una mezza verità, nel suo decreto è vero non ci sono tagli ma nella finanziaria approvata a luglio invece ne sono previsti per un 3%, brutta figura.

LA BATTAGLIA SUL MAESTRO UNICO è ampiamente condivisa dall’opinione pubblica ed è stata un’abile manovra ai tagli che Tremonti ha imposto alla Gelmini, d’altronde i soldi mancano, ma la cosa più sbagliata sono I TAGLI A PIOGGIA esattamente come lo sono i finanziamenti. MA DAL MAESTRO UNICO SI E’ PASSATI AL MAESTRO PREVALENTE, cioè si sono mantenute figure come gli insegnanti di inglese o di informatica, ma senza che questo cambiamento trovasse riscontro nelle carte e nei decreti che sono rimansti come in prima presentazione.

IL CONFUSO “AVVISO AI NAVIGANTI”:  il momento di delirio è stato raggiunto con “L’AVVISO AI NAVIGANTI” in cui Berlusconi annunciava l’uso delle forze dell’ordine contro le proteste degli studenti, dichiarazione sentita da tutti e dimenticata solo da lui che il GIORNO DOPO SMENTISCE se stesso in modo clamoroso ed inspiegabile,  ma poi torna sotto accusando e denunciando la presenza dei FACINOROSI. Insomma siamo di fronte a delle gaffe, ma soprattutto all’incapacità di elaborare e comprendere la fase complessa che sta attraversando la nostra società.

PRIMA L’ECONOMIA POI L’ECOLOGIA: dove è finità la Robin Hood tax? Il salvataggio dell’italianità di Alitalia, come gli interventi sulle banche non sono capaci di aumentare il consenso, anzi oggi forse ottengono un risultato opposto, basterebbe intervenire sul prezzo della benzina che rimane alto anche quando il prezzo del petrolio scende a picco. Inoltre la battaglia della Prestigiacomo contro la riduzione dei gas serra è difficile da sostenere, sotto accusa la Cina che non rispettando Kyoto renderebbe vano il nostro sacrificio, poi il Premier in parata con le autorità cinesi, insomma una sequenza che non spiega perchè Francia, Spagna, Germania e Regno Unito insistono su questo argomento, isolando l’Italia.

Berlusconi fonda il suo successo sull’ottimismo che funziona solo se è credibile e gli annunci smentiti come quello sulla rottamazione, in sequenza con Alitalia e Banche hanno consegnato all’opinione pubblica l’idea di un governo che si occupa delle grandi imprese e dei grandi affari e considera le famiglie un loro derivato, una conseguenza.

AUMENTA LA PAURA: il disagio sociale ed economico cresce giorno per giorno e la paura che gli effetti della crisi mondiale vadano ad intaccare i nostri stili di vita sta diventando un incubo, è chiaro che questa crisi non viene intestata a Berlusconi e al suo Governo, ma è anche chiaro che le conseguenze colpiranno per primo proprio il ricchissimo Silvio.

LA FORZA DI SILVIO: Berlusconi sarà aiutato dalle prossime tornate elettorali che daranno fiato alla sua propaganda, ma potrà contare sull’aiuto di un’opposizione che nonostante il “circo Massimo” non è considerata una alternativa credibile, questo vantaggio non pare possa venire meno nel breve periodo.