Torna l’Osservatorio di Crespi Ricerche con l’ultimo sondaggio sulle intenzioni di voto, aggiornato al 21 settembre. Al di là delle preferenze politiche dei cittadini italiani, un fattore balza subito agli occhi: il numero di indecisi è in netta crescita, passando dal 34,4% di inizio settembre ad addirittura il 38%. Una realtà questa, che dovrebbe far riflettere non solo la classe politica, ma anche i ‘gestori’ dell’informazione su quanto il diverbio non solo non ripaghi in termini di consenso, ma addirittura allontani gli elettori dalla politica, nella quale non si riconoscono più e non sanno più ‘che pesce pigliare’.

La fiducia nel governo? E’ stabile al 45% così come quella nel premier che però, in un panorama geografico più ampio, risulta essere quello più amato d’Europa. E non stupisce se lo si paragona al collega francese, Nicolas Sarkozy il cui consenso è in picchiata a causa della politica di espulsione adottata nei confronti dei rom, che gli è valsa le ire di Bruxelles. Per non parlare poi dello scandalo degli 007 ingaggiati per spiare il quotidiano “Le Monde”.

Quanto alle intenzioni di voto, il Popolo della Libertà al 29% in calo rispetto al sondaggio del 9 settembre (-1%), la Lega Nord che ‘si aggiudica’ il 12,7% delle preferenze. Il partito che invece, nelle ultime tre settimane, ha continuato a guadagnare consensi è La Destra di Storace che dal 1 settembre ha guadagnato mezzo punto (è al 3%).

Va bene anche FLI. Il partito dei futuristi è passato dal 5,1% del 1 settembre al 7,5% dell’ultimo sondaggio Crespi. A risentire invece delle polemiche interne è il partito di Casini: nelle ultime tre settimane l’Udc ha perso un punto (è al 6%) e questo è un evidente risultato dei danni subiti dalla politica di compravendita attuata dal premier e dalla conseguente crisi interna al partito dei moderati. Per quanto riguarda l’opposizione, il Pd ha guadagnato lo 0,6% (25%), mentre Sel di Vendola guadagna lo 0,2 (4,2%). L’Italia dei Valori che passa dal 6,5% del 9 settembre all’attuale 6,2%.

Il ministro più amato? Non cambiano le preferenze degli italiani che continuano a scegliere il ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta al 52%. Ad aggiudicarsi invece il secondo posto è il leghista Roberto Maroni (50%). Medaglia di bronzo al ministro per le Pari Opportunita’, Mara Carfagna (49%).