Crespi Ricerche pubblica il suo ultimo sondaggio e questa volta si occupa del sistema sanitario nelle regioni Campania, Calabria e Sicilia. Dati alla mano balza subito agli occhi un’inconfutabile insoddisfazione del ‘popolo’ del Sud nei confronti degli ospedali, recentemente diventati il caso mediatico ‘della stagione’, in seguito al decesso di una donna, che ha perso la vita dopo aver dato alla luce suo figlio, apparentemente a causa di una lite tra due medici del Policlinico di Messina.

E infatti in Sicilia il 53,3% degli intervistati è assolutamente insoddisfatto dai complessi ospedalieri serviti dalla regione. Non va bene neanche in Campania e in Calabria dove il malessere è manifestato, rispettivamente, dal 57,% e dal 57,7% degli abitanti.

Poche strutture ma buone: è questa la richiesta dei cittadini che alla quantità preferiscono, ovviamente, la qualità e sarebbero pronti a percorrere chilometri e chilometri pur di vedersi garantito un sistema efficiente e soprattutto di cui fidarsi. E infatti più della metà della popolazione meridionale è favorevole all’ipotesi di chiusura degli ospedali meno efficienti.

Un’assoluta mancanza di fiducia nella sanità in generale. E’ questo il risultato dell’indagine di Crespi, secondo cui i cittadini del meridione non sono soddisfatti neanche dalle Asl che deludono il 56,1% dei siciliani, il 59,7% dei cittadini calabresi e il 60,8% della popolazione campana.

Sul banco d’accusa finiscono anche i medici di famiglia che deludono il 45, 9% della popolazione in Sicilia, il 48,4% in Calabria e il 49,3% in Campania. Voto insufficiente. Sanità bocciata nel meridione.