CALDORO

In Campania il Pdl sta vivendo un dramma simile a quello vissuto in Puglia dal Pd. E al centro c’è – ironia del destino – sempre l’Udc. È per incassare l’appoggio dell’Udc a Caldoro, appoggio importante ma forse non determinante, che il Pdl perde uno dei suoi uomini chiave, Nicola Cosentino. Il contestatissimo coordinatore del Pdl campano, sottosegretario all’Economia, ha annunciato ieri le proprie dimissioni. Travolto prima da un’inchiesta giudiziaria che gli ha sbarrato la strada per la corsa alle elezioni regionali, per Cosentino è arrivato un secondo, ultimo, insopportabile, colpo basso.

Lui, che grazie ad un patto di ferro con l’attuale presidente della provincia di Napoli, “Gigino” Cesaro, era riuscito a controllare Forza Italia, emarginando a Napoli i fratelli Martusciello e a Caserta, l’ex presidente della provincia ed ex parlamentare europeo Riccardo Ventre, è finito dalle stelle alle stalle in poco più di due anni.

«Si è dimesso da segretario del partito e da membro del governo per tirare la corda con Berlusconi, ma ha sbagliato tutto», spiega un parlamentare Pdl proveniente da Alleanza nazionale. «Avrebbe dovuto lasciare il partito, il governo che c’entra? Ha permesso a Franceschini di strumentalizzare in aula le sue dimissioni».

Il capogruppo Pd alla Camera, infatti, non ha perso l’occasione per accanirsi sulle difficoltà del governo: «dato che su iniziativa dell’opposizione è stata presentata una mozione di sfiducia che venne respinta alla Camera, vorremmo sapere adesso quali fatti nuovi hanno determinato le dimissioni di Cosentino».

Ma Cosentino non ci sente, non gli interessa. Ha un diavolo per capello. Ieri mattina a palazzo Grazioli, Berlusconi lo aveva rassicurato: «stai tranquillo Nicola, farò il possibile per lasciarti Caserta».

Poi, nel pomeriggio, l’incontro all’hotel De Russie che ha confermato l’alleanza con Casini che candida l’Udc Zinzi alla presidenza della provincia di Caserta e blinda l’appoggio dei neo democristiani a Caldoro. Vincono Bocchino e De Mita. Perde, ancora una volta, Cosentino. Che, dopo aver lasciato il passo a Caldoro per la poltrona di governatore, desiderava almeno un suo amico come presidente della “sua” provincia.

«Pasquale Giuliano è l’uomo giusto», non si stancava di ripetere a tutti. Ora c’è chi teme che il grande elettore del Pdl casertano si sia dimesso per remare contro l’Invincibile Armada del centro destra campano, fino a ieri pronto a conquistare una volta per tutte il regno di Antonio Bassolino.

Intanto l’istituto Crespi sforna per il nostro quotidiano l’ultimo sondaggio sulla Campania: Stefano Caldoro è dato vincente con il 54% e il Pdl è circa venti punti sopra il Pd, con il partito di Casini a un non entusiasmante 7,3%.

Riuscirà il centro destra campano a ripetere il harakiri del Pd pugliese? – Il Clandestino

VAI ALLE TAVOLE DEL SONDAGGIO