Riporto di seguito un’intervista rilasciata a Clandestinoweb dal senatore Pdl Lucio Barani il quale, la scorsa domenica, ha fatto visita al carcere di Opera dove ha incontrato mio fratello Ambrogio.

Ecco la versione integrale:

L’emergenza carceri, il sovraffollamento, l’aumento dei suicidi in cella, la necessità di riformare la giustizia italiana sono tutti temi di cui si parla, anche se mai abbastanza, ma che poi sistematicamente vengono messi in secondo piano.
Le storiche battaglie dei Radicali e le numerose condanne che l’Italia ha ricevuto dalla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo non sono bastate, fino ad ora, a portare il tema in Parlamento.
E intanto, dall’inizio dell’anno, sono già 43 i morti nei penitenziari italiani e 14 i suicidi. Altro tema scottante, a tal proposito, è quello della carcerazione preventiva che, nella maggioranza dei casi si rileva essere una misura degradante e non necessaria.

Per avere un quadro sulla situazione, la redazione di Clandestinoweb ha intervistato oggi Lucio Barani, senatore del Popolo della Libertà e medico chirurgo, che la scorsa domenica ha fatto visita al carcere milanese di Opera.

Senatore Barani, le nostre carceri sono sempre più sovraffollate e la carcerazione preventiva di certo non aiuta a migliorare la situazione. Tanti, troppi sono poi i casi in cui questa misura viene richiesta per persone innocenti.

Assolutamente. La carcerazione preventiva per un innocente, ma anche per i colpevoli stessi, è una vera e propria tortura legalizzata. La Costituzione, il Codice penale e tutte le leggi stabiliscono che questo tipo di misura venga applicata solo per un numero ristretto di casi in cui è provata una colpa grave ma poi, di fatto, viene indebitamente estesa anche ad altri casi. Ora, se non c’è pericolo di fuga, se non c’è rischio di inquinamento delle prove allora che senso ha tenere un uomo in carcere? È assurdo che un individuo venga poi privato della sua libertà per le accuse di un pentito. I nostri pentiti sono poi sempre ben remunerati sia a livello economico che a livello di favori da parte dei giudici: una pratica questa assolutamente extracostituzionale. I collaboratori di giustizia si inventano di tutto, danno libero sfogo alla fantasia e spesso finiscono col confermare quello che vogliono i loro carnefici.

Quando viene provata l’innocenza di un cittadino sottoposto a carcerazione preventiva, secondo lei come dovrebbe comportarsi lo Stato?

Bè, io credo che il cittadino in questione dovrebbe essere risarcito con almeno 10.000 euro per ogni giorno in cui è stato strappato alla sua famiglia e alla sua vita. E inoltre credo che questo denaro non debba essere pagato dallo Stato ma dai giudici responsabili dell’errore. E’ assurdo vedere tanta gente in attesa di giudizio. Ciò che si vede in Italia, non capita neanche in Africa o Sudamerica.

Lei domenica ha visitato il carcere di Opera. Qual è il bilancio del suo sopralluogo?

La situazione è discreta. Opera è sicuramente uno dei migliori penitenziari che io abbia visto. I detenuti tutto sommato stanno bene ma, ovviamente, vivono in una situazione di estrema sofferenza. In occasione della celebrazione delle Palme, ho offerto loro un ramoscello di ulivo e qualcuno mi ha risposto: “No grazie, lo porti via. L’ulivo è simbolo di libertà e qui non ce ne è per nessuno”. Intorno alle 14.30 sono tornato a casa e, pensando alla mattina in carcere, mi è venuto un magone: io ero a pranzo con i miei figli e quegli uomini invece erano rinchiusi senza poter vedere i loro cari.
Ad Opera tuttavia ho trovato un po’ di umanità nei secondini e questo mi ha fatto molto piacere. La loro presenza è sicuramente più utile rispetto ai 20 minuti al mese offerti dagli psicologi, che personalmente trovo inutili. I secondini sono sottopagati e in numero ristretto ma sono gentili. Evidentemente i soldi della giustizia più che nel personale vengono sperperati e sprecati.

Secondo lei, quali sono i principali sprechi della giustizia?

In primis le intercettazioni che, fra l’altro, non hanno mai lo stesso costo. E questo… è di per sé singolare. Ovviamente ogni perito viene incaricato da un giudice e poi, di fatto, finisce col fare ciò che gli dice il padrone.

Tonando al suo sopralluogo ad Opera, sappiamo che lei ha fatto visita ad alcuni detenuti.


Si, ho incontrato Zambetti, Daccò e Ambrogio Crespi. Il caso di quest’ultimo è assurdo. È in carcerazione preventiva da mesi (dal 10 ottobre, ndr) sebbene contro di lui non ci siano né una prova né un indizio. Crespi è in carcere per intercettazioni e basta. Io ogni giorno parlo con decine di persone e molte non le conosco. Cosa dovrei fare chiedere la loro fedina? Se dall’altra parte del telefono c’è un mafioso, io come posso saperlo?
Sempre nel caso di Crespi, la scarcerazione è stata negata dal Riesame per il rischio di reiterazione dei reato. E quale sarebbe il reato, parlare al cellulare? Fra l’altro, il pm ha atteso per 11 mesi il via libera all’arresto di Crespi e per un anno e mezzo quello di Zambetti. Ora, se fossero davvero colpevoli, si aspettava tutto questo tempo per dare l’ok?

Secondo lei il problema è la carenza legislativa o l’applicazione delle norme?

Io credo che siano i giudici a sbagliare. Molti magistrati stanno perseguitando i politici della parte avversa e questo e un vero e proprio attacco alla Costituzione. Voglio sperare che una volta ripristinata la democrazia, queste persone vengano a loro volta arrestate e paghino per gli errori commessi.

Quali sono le sue proposte per risolvere questo dramma?

Allora, innanzitutto propongo la responsabilità civile, patrimoniale e penale per imperizia e negligenza dei magistrati. Propongo poi la separazione delle carriere perché potere giudiziario e potere esecutivo non possono essere interscambiabili. Credo che un giudice dovrebbe entrare in politica solo se ha smesso di fare quel lavoro da almeno 10 anni. Il Csm poi andrebbe totalmente riformato. Ancora propongo un aumento degli indennizzi versati a chi finisce in carcere da innocente, almeno 10.000 euro al giorno. E se sarà un giudice a pagarli, magari la prossima volta prima di fare scelte avventate ci penserà di più! Certo, nessuno può ripagare un uomo che è stato strappato ai suoi figli, a sua moglie, al suo lavoro, alla sua vita… E infine propongo una visita psicoattitudinale da fare ogni 2 anni per i magistrati. Chi manda in carcere le persone deve essere in equilibrio e poi non vedo perché tutti i lavoratori debbano fare controlli prima di firmare un contratto mentre i magistrati no.

FIRMA LA PETIZIONE PER AMBROGIO CRESPI LIBERO SUBITO