Fa specie vedere due grandi tycoon dell’informazione cadere nella polvere praticamente nello stesso giorno.

Rupert Murdoch lo squalo, il cinico imprenditore capace di costruire intorno a se’ un impero di grandissimo successo, scivola sulle intercettazioni clandestine del suo piu’ importante periodico, il “News of the world”, in un rapporto che lambisce non certo marginalmente anche il governo britannico.

Uno scandalo che lascia attoniti e stupefatti e che demolisce il mito anglosassone dell’informazione. In un angolo come non lo è mai stato nella sua carriera. Non tanto messo in discussione per quello che ha costruito, ma per come lo ha costruito.

Stesso destino di Silvio Berlusconi, che è stato condannato a risarcire 560 milioni di euro a De Benedetti.

Da una parte l’uomo di successo Silvio Berlusconi, il politico, l’imprenditore, dall’altra parte Di Benedetti, uno che forse avrebbe voluto essere come Berlusconi ma non è stato degno della tradizione dell’Olivetti ne’ tanto meno capace di generare un successo che sia paragonabile a quello di Berlusconi.

Ma oggi la rivincita gliela danno i tribunali. Non tanto viene messo in discussione il successo di Berlusconi, ma come lo ha costruito. Il dubbio è se abbia corrotto uno o piu’ giudici. Ma sicuramente con questa sentenza e’ passata l’idea che il successo del  grande imprenditore Berlusconi sia passato attraverso operazioni poco trasparenti.

Ma sono giorni oscuri per lui anche su un altro fronte: quello della politica. Il suo consenso non è piu’ quello di qualche anno fa e piu’ andiamo avanti piu’ appare scontato che il suo appuntamento con la storia sara’ un fallimento, almeno per quanto riguarda la sua capacita’ di trasformare e riformare questo Paese come propose 20 anni fa.

Berlusconi e Murdock fino a qualche tempo fa facevano a gara a chi aveva lo yacht piu’ lungo, oggi li accomuna l’idea di avere costruito un successo ad ogni costo e la difficolta’ di fare i conti con una realta’ che sembra non  gli sia piu’ amichevole.