È drammaticamente salito a 150 persone uccise il bilancio dei morti delle proteste in Egitto, rende noto l’emittente televisiva in lingua araba al Jazeera. In mattinata sono stati ritrovati i cadaveri di 14 persone in una moschea che si trova nei pressi di un carcere del Cairo. Secondo la tv al-Arabiya potrebbe trattarsi di detenuti uccisi dopo un tentativo di evasione. Una fonte della sicurezza aveva infatti reso noto questa mattina che decine di cadaveri erano stati rinvenuti nelle strade adiacenti al carcere di Abu Zabul, nella periferia orientale del Cairo. Nella giornata di ieri alcuni detenuti di quel centro di detenzione sostenevano che agenti della polizia avrebbero aperto il fuoco all’interno del carcere contro i detenuti per sedare una rivolta.

I 14 cadaveri sono stati portati un una moschea nei pressi della prigione di Abu Zaabal, 40 km a nordest del Cairo, dove stanotte c’è stata una rivolta di detenuti. Lo ha constato un giornalista della France Presse sul posto. “Tutti i detenuti della prigione di Abu Zaabal sono evasi dopo la rivolta”, hanno detto gli abitanti del quartiere, dove spari sono stati sentiti all’inizio del pomeriggio. Un membro dei comitati popolari organizzati per proteggere i quartieri ha indicato che fra i 14 morti nella mosche ci sono due poliziotti. Gli altri sono detenuti. Secondo un abitante “ci sono molti altri cadaveri”.