In molti mi chiedono da cosa dipenda il consenso che Mario Monti conserva nonostante tagli e tasse con cui ha fatto a pezzi gli italiani. Spesso mi sono cimentano nella ricerca di motivazioni che non sempre mi sono apparse complete e convincenti. Ieri, con Ambrogio e un paio di amico ho bevuto un caffè con uno dei più importanti giornalisti italiani e mentre ci facevamo la solita domanda su Monti, l’illuminato ci ha regalato una metafora terribile, ma di grande efficacia: “Monti gode della stessa stima di cui gode il professore che ti sottopone alla chemioterapia capace di salvarti la vita“. La chemio è una delle cose più terribili per chi la subisce (Terzani la descrisse con lucido dolore), ma spesso ti salva la vita. Speriamo che il caso dell’Italia sia tra questi.

Il fatto che l’Italia sia malata è una consapevolezza che ci ha dato Monti; prima del suo arrivo pensavamo di avere un po’ di acne giovanile; ora ci scopriamo contenti di essere lontani dalla Grecia e di stare sullo stesso piano di Spagna e Portogallo. Il clima è depressivo; l’accordo tra le principali forze politiche sembra avere addormentato il dibattito politico lasciando solo qualche fibrillazione dentro le coalizioni o i partiti stessi; dopo un ventennio di barricate erette per o contro Berlusconi oggi non ci restano che i suoi suoi derivati.

Ma dopo la cura cosa ci aspetta e chi ci aspetta? Chi animerà il dibattito politico chi rappresenterà le passioni degli italiani? Assisteremo ad un cambio dei nomi e dei marchi della politica o vedremo sparire un’intera classe politica senza alcun appello? Difficile dirlo osservando la realtà oggi, ma io so come andrà a finire, ma non ve lo dirò ne ora ne dopo…