Due scene dello stesso film, una rappresentazione che rischia di essere ripetitiva e a tratti paradossale. Il 3 ottobre tutti in piazza per difendere la libertà di stampa che secondo me nel nostro Paese certo non manca, semmai manca il coraggio di raccontare la verità che spesso è soppiantato da rappresentazioni partigiane e violentemente contrapposte.

Il nostro problema non è la libertà di stampa, lo dimostra Santoro che usa due ore per dire che non gli fanno dire quello che sta dicendo e lo dimostra la nascita del Fatto Quotidiano, realizzato da una ventina di giornalisti che nei primi tre giorni di vita alle nove e mezza del mattina era già esaurito.

Il problema sta nella pubblicità, motore della libertà, concentrata per l’80% sulla televisione e controllata dalle aziende del Premier per il 70% che dispongono però solo della metà degli ascolti televisivi. Il mercato della pubblicità condiziona la libertà di stampa ed è un mercato blindato, certamente non libero, bloccato dal canone Rai e assopito dalle previdenze per la carta stampata.

Quindi parlare violazione della libertà di stampa è una vera cazzata!!! E chi lo fa contribuisce a fare confusione dicendo cose che la gente non riscontra e percepisce come false o addirittura maniacali.

Berlusconi è vitale proprio per coloro che si sono costruiti carriera e fortuna essendogli contro, scusate potete immaginare Santoro senza Berlusconi? Perderebbe il suo asset principale, il vero motivo della sua esistenza, Santoro non è la Gabanelli, non fa giornalismo d’indagine, ma mette in scena sentenze capitali con la testa del condannato al centro del palcoscenico e gli schizzi di sangue sulla telecamera.

Ma giovedì sera gli ha detto male, nonostante una costruzione drammaturgica perfetta Italo Bocchino ha giganteggiato prevalendo nettamente sul “povero Franceschini” e non facendo rimpiangere i “ma va là” dell’avvocato Ghedini, inoltre Belpietro ha fatto fare una pessima figura a Concita De Gregorio che appare sempre di più armata di una superiorità inadeguata. Fatti e cifre sono stati circostanziati da Bocchino e Belpietro che hanno smontato pezzo per pezzo le controparti. Triste Mentana che ha svolto il ruolo di comparsa imbarazzata. Il resto è girato intorno all’intervista a Vittorio Feltri messo sotto da un ottimo e documentato Formigli e da un deludente Filippo Facci.

La protagonista assoluta è stata Patrizia D’Addario eletta a Giovanna D’Arco di AnnoZero, cosa a me non chiara a partire dalla qualifica, ora la chiamano escort ma credo si tratti di una prostituta, il che non mi scandalizza se penso a Bocca di Rosa e a via del Campo, ne colgo anche il senso poetico senza sfiorare il misticismo della Maddalena, ma nessuna di queste figure si presenterebbe ad “appuntamenti di lavoro”” con un registratore per poi ricattare il proprio cliente.

E’ la D’Addario che ci da la misura della qualità di questa Italia scandalosa di inizio secolo, pensate alla storia di Marylin Monroe con il presidente  Kennedy……. appunto, a Kennedy la Monroe e a Berlusconi la D’Addario non  vi sembra già un castigo?

COMUNQUE IL RISULTATO DI TANTO AGITARSI E’ NULLO PERCHE’ DOPO ANNO ZERO OGNIUNO E’ RIMASTO DELLE PROPRIE IDEE, A SPOSTARSI E’ SOLO LA POLVERE.

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