“Non sono in grado di fare miracoli”, inizia così l’intervista che Wanda Marra dalle pagine de Il Fatto fa a Ambrogio e Luigi Crespi. Questa è stata la prima reazione che Luigi Crespi ha avuto alla richiseta di Mara Carfagna di aiutarla nel suo “posizionamento” come ministro. Ci che è certo è che Luigi Crespi davanti alle sfide non si tira indietro, era il settembre del 2008 e la situazione del Ministro era disperata, reduce dagli attacchi della Guzzanti secondo cui esistevano delle intercettazioni tra lei e il Cavaliere diciamo “piccanti”, a questo si aggiungano i vecchi calendari e vecchie fotografie che nella rete erano tornate di moda. Luigi Crespi descrive così il primo incontro con la Carfagna: “mi sono bastati dieci minuti con lei per capire che mi trovavo di fronte ad una donna attenta, con una capacità di lavoro impressionante, obiettivi precisi e idee molto chiare”.

E prosegue – ” per tre mesi abbiamo praticamente vissuto insieme, noi e il suo staff. Abbiamo aiutato Mara a riflettere su se stessa. Quello che noi facciamo è un intervento tecnico di strategia comunicativa e contemporaneamente un intervento evolutivo. Lei che è una spugna, non ci ha mai chiesto, come altri, “cosa devo dire”. Le abbiamo fatto rivedere molte volte le sue apparizioni televisive, dove era visibilmente emozionata e tesa. Oggi lei è una che lavora molto e parla poco, che dirada le sue apparizioni televisive”. “E’ stata la nostra miglior allieva di sempre” si lascia sfuggire Ambrogio Crespi.

I risultati si vedono, ringrazia Paola Concia per averle fatto superare i pregiudizi sui gay, Michele Serra su Repubblica le dedica un articolo, la legge sullo stalking per cui è stata pluri lodata, il cambio di look.

Prosegue Crespi: “La Carfagna ha un piacevolezza di aspetto e di modi che per Berlusconi sono fondamentali. Scegliendo una bella donna Berlusconi se l’è trovata anche brava”, e in merito ai trascorsi Crespi prosegue “Nel Pdl l’esperienza politica non è sempre un valore, questo vale per tutti, i parametri sono altri, d’altra parte solo una donna bella e intelligente fuori dalle pastoie della politica, poteva riuscire a fare qualcosa al ministero delle Pari Opportunità. Anche se provocatoriamente vorrei fare notare che chi si occupa delle minoranze esite finchè esistono le minoranze” E dunque…. “Berlusconi voleva una persona in grado di fare leggi visibili: per lui questo è fondamentale. Eppoi che ha fatto Mara, un calendario?, in questo momento il passato per un politico non conta. Esistono il presente e il futuro”

“La Carfagna è un ministro con i controcoglioni. La Prestigiacomo per cosa viene ricordata? Per le quote rosa: e non le ha fatte. La Pollastrini? Per i Dico: e non li ha fatti. Invece lo stalking è una legge importante”

“Mara mi aveva detto che non voleva fare il ministro delle minoranze e degli sfigati, ma un ministro che allarghi i diritti, dopo le scuse ai gay, ho ricevuto la telefonata di Grillini che mi diceva: ha fatto più lei con le sue dichiarazioni che tanti compagni”

Ed in merito al Gay Pride a cui due anni fa aveva negato il patrocinio, Luigi Crespi ne spiega le motivazioni: “Me lo aveva spiegato, trovo il gapyride provocatorio e non utile e ricordandole che l’appoggio agli omosessuali fa accrescere il consenso mi rispondeva con un “Me ne fotto perchè non ci credo”

Per il fautore del “contratto con gli italiani” è certo è che Mara Carfagna rischia di diventare un modello del terzo millennio, le modalità con le quali un politico fa strada passano per la capacità di legare l’apparenza alle proprie convinzioni.