di Gianmario Mariniello – Non c’è dubbio che la crisi economica sia in cima ai pensieri degli italiani. Secondo un sondaggio Crespi ricerche realizzato in esclusiva per Generazione Italia, ben il 72,9% dei cittadini è pessimista e ancor di più – ben 8 italiani su 10 – son preoccupati per la crisi internazionale. Forse perchè, come ci dice il FMI, l’Italia è abituata a convivere con un debito pubblico altissimo, crescita economica pari allo zero e cos via. Per cui la preoccupazione è maggiormente rivolta all’estero, dove effettivamente la crisi è più violenta che da noi.

Si parla di tagli e gli italiani valutano positivamente quelli a danno degli stipendi di politici a livello locale e nazionale (89,8%), dirigenti pubblici (70,3%) e magistrati (49,6%).

Gli italiani sono arrabbiati. E così la crisi economica fa passare in secondo piano il duello Fini-Berlusconi, che comunque continua ad appassionare gli elettori. Seguendo il nostro abituale gioco, alla domanda “Se si votasse per l’elezione diretta del Presidente della Repubblica, Lei voterebbe più probabilmente per Fini o per Berlusconi?”, ben il 36,4% degli elettori del Pdl sceglierebbe Fini.

Stabile tra l’8 e il 10% l’ipotetico “partito di Fini”, che per viene ritenuto sempre meno probabile dagli elettori del Pdl. La “scissione” è ritenuta possibile ormai solo dal 15,9% degli elettori del Pdl e dal 25,9% della totalità degli italiani. E’ una notizia. Solo due settimane fa, questi dati superavano il 50%.

A proposito di politica per gli addetti ai lavori, l’ingresso dell’Udc nella maggioranza di governo è valutato negativamente da più del 70% degli elettori.

Una percentuale ancor maggiore tra gli elettori del Pdl. Insomma, l’ipotesi di Casini di nuovo “intruppato” nel centrodestra non sembra essere gradita.

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