12 Novembre 2012
BOLLETTINO N°35 DEL 34° GIORNO DI PRIGIONIA DI AMBROGIO CRESPI: ECCO PERCHÉ OGGI INIZIO LO SCIOPERO DELLA FAME
– Abbiamo spiegato che i voti ottenuti da Zambetti sono incompatibili con le dichiarazioni registrate e accreditate dalla procura e che non esistono i condomini dei napoletani orientati da Ambrogio;
– Abbiamo dimostrato che Baggio, con 84 voti su 4400, è una delle zone meno significative per Zambetti; ma per la procura è il cuore del suo elettorato;
– Abbiamo dimostrato che Ambrogio non ha scelto nessun pentito della ‘ndrangheta per fargli da testimone di nozze e che quindi questo elemento non può dimostrare il suo legame con nessuno;
– Abbiamo dimostrato di non avere fatto fallire Cecchi Gori, che non conosciamo e con cui non abbiamo avuto niente a che fare;
– Abbiamo dimostrato che Ambrogio non conosce Zambetti e non ha nessun legame con lui;
– Abbiamo dimostrato che Ambrogio vive e lavora a Roma e che tra gennaio e marzo del 2010 non si è recato a Milano;
– Abbiamo dimostrato che Ambrogio non conosce i personaggi che lo accusano;
– Abbiamo dimostrato che Ambrogio non ha sorelle;
– Abbiamo ascoltato una delle poche telefonate intercettate con un amico d’infanzia di Ambrogio, presunto e novello ‘ndranghetista, a cui Ambrogio si nega e con cui rifiuta ogni tipo di collaborazione;
– Abbiamo dimostrato che non esistono relazioni con la malavita ma con imbianchini, carrozzieri e funzionari che agiscono da uomini liberi;
Tutto questo non è servito a ridare la libertà ad Ambrogio, che resta in carcere in una cella profonda 4 passi e con un’ora al giorno di aria. È passato più di un mese, e mi rendo conto che questa storia rischia di annoiarvi ma io insisto, non solo per Ambrogio, ma perché gli abusi e le arroganze sono sempre più diffuse e l’indignazione non sale, non si mobilità, presi come siamo dalla sequenza della cronaca. Ambrogio ha un blog dedicato, una petizione online, tanta gente che prende posizione e che dice no. Ambrogio in questo è fortunato, non è solo. Ma quanti subiscono questa violenza nel silenzio assoluto?
Ecco perché oggi smetto di mangiare, e chi mi conosce sa quanto mi costa. Oggi inizio uno sciopero della fame per protestare, per reagire all’arroganza e alla violenza di una legge senza legalità. Tornerò a sedermi a tavola e a mangiare quando potrò farlo con mio fratello Ambrogio, detenuto da innocente in un carcere di massima sicurezza.