Ieri ai margini dello scombio d’opinioni con Luca Sofri ho registrato molti messaggi favorevoli (ringrazio tutti per l’affetto) ed anche alcuni critici, tra questi ne ho travato uno particolarmente interessante perchè con molta civiltà ha posto critiche ed osservazioni che credo meritino una risposta,  mi riferisco a di quello di Paolocoss che iniziava così:

“Sa una cosa, Crespi? Lei deve decidersi se vuole essere un serio professionista della comunicazione – e soprattutto di quella politica – con uno spiccato senso dell’onore e dell’etica, o se vuole sembrare uno stambecco che salta da una posizione dogmatica a un’altra, cercando di convincere tutti che non solo è possibile, ma è anche facile…” e continuava ” Lei può fare il sondaggista per Forza Italia, mollare e ritrovarsi tempo dopo come ospite da Lerner e sputtanare Berlusconi perché ha perso il suo contatto con la realtà e non tocca una banconota con le proprie mani da quando circolavano i marenghi; e un anno dopo può proporsi come paladino di una protegè del Cav. e star tranquillo che in diretta nessuno le chiederà se ci sta pigliando per il proverbiale culo. Ma qui si gioca con altre regole, un altro gioco.” – Paolocoss.

Sai una cosa, Paoloross? Tu mi inviti a decidere da che parte stare, ma francamente non riesco a risconoscermi ed ad appassionarmi in quest’offerta politica che mi ha portato a separare le mie idee dal mio lavoro. Sono un professionista, mi occupo di sondaggi ma soprattuto di comunicazione, in particolare di quella elettorale. Ho lavorato in Italia ed almeno in una decina di paesi nel mondo, ho seguito almeno un centinaio di campagne elettorali e quelle che ho perso, benchè dolorose si contano sulle dita di una mano.

Quando ti rivolgi ad un professionista ti accerti che sia abile, capace e preparato e che faccia quello che la sua professione sottende, quindi perchè entrando da un avvocato o da un notaio non ti preoccupi di cosa vota, o cosa pensa del lodo Alfano o dell’aborto, mentre dovresti farlo varcando la porta del mio ufficio? Pensi che tutti i pubblicitari promuovano prodotti che consumano e quindi un profumo da donna dovrebbe avere un creativo donna e Armani dovrebbe usare un creativi diversi per la linea donna e per quella uomo?

Io vendo comunicazione, l’unica cosa di cui mi accerto è che il cliente sia una persona per bene e sia in buona fede, abitudine che ho assunto negli ultimi anni e che non è molto diffusa tra i miei colleghi.

Può capitare ed è capitato quando il mio lavoro si è incrociato con i socialisti o i radicali che la mia professionalità fosse sovrapposta alle mie convinzioni, ma questo soddisfa me, non garantisce che il lavoro abbia un’efficacia migliore, mi limito, quando posso a non impegnarmi in cose che siano contrarie ed opposte alle mie idee e per questo ho rinunciato spesso ad incarichi anche importanti, ma la discriminante non è mai il giudizio esterno ma il rapporto con la mia coscienza, mutuato non da schemi generali e di parte ma dal rapporto umano con la persona che ho davanti e che chiede il mio intervento.

Quindi se domani Gad Lerner dovesse interrogarmi su Silvio Berlusconi io probabilmente direi le stesse cose di un anno fa e se la Carfagna fosse stata di Rifondazione Comunista io certamente avrei fatto e detto le stesse cose, così come se Grillini, Bobo Craxi, Pannella, Boselli o Storace dovessero richiamarmi risponderei presente.

Questo a te pare contraddittorio e incoerente, ma per me l’impermanenza è la mia libertà e io sono libero da pregiudizi e liberato da ideologismi.

Grazie per la vostra attenzione.