Oggi ospito il mio amico Michael Gray resp. commerciale di EKMA e mio esperto personale di cose americane. E’ interessante notare che i due candidati hanno due elementi in comune. E’ la prima volta che due senatori in carica si candidano per la presidenza ed è la prima volta che tutti e due i candidati non sono nati negli USA continentali. Uno, infatti, è nato a Panama (McCain) e l’altro è nato alle Hawaii.
Oltre a questo ci sono due differenze che sono un primato storico – è la prima volta che si presenta un afroamericano per la contesa finale alla presidenza ed è la prima volta che la differenza di età è così marcata.
L’ultimo primato, quello dell’età, sembra, in qualche modo, avere avuto un’influenza di non poca importanza.
Il candidato repubblicano ‘anziano’ McCain ha scelto un vice molto più giovane mentre il democratico ‘giovane’ Obama ne ha scelto uno più anziano. Senza dubbio in entrambi i casi ciascun candidato ha sentito la necessità di compensare qualche aspetto ‘mancante’ della propria persona/candidatura. E, nella scelta dei candidati alla vicepresidenza, senza dubbio McCain ne esce più debole.

Non perché la sua scelta di vice sia una donna (che di per sè è una novità e, pertanto, scelta coraggiosa), ma perché la Governatrice dell’Alaska, Palin, non porta nulla di grande sostanza politica anzi porta il peso di una commissione d’inchiesta che, dopo aver indagato su un presunto abuso di potere, ha emesso il suo verdetto di colpevolezza prima delle elezioni del 4 novembre.
Mentre la scelta di Obama, il Senatore Biden, lo rinforza, sia in termini di una persona con ampia esperienza politica sia perché è una persona meno problematica all’interno del Partito Democratico.
Devo ammettere: sono stato deluso dalla scelta di Obama, avrei preferito, Bill Richardson, Governatore di New Mexico, con una lunga esperienza in politica estera, anche lui giovane e capace comunicatore.

La scelta di Biden da parte di Obama mi ha confermato la sua paura di non allontanarsi troppo dal solito tran tran politico di Washington. E’ una scelta che capisco ma che non condivido. Credo che siamo stati tutti sorpresi dalla scelta invece della Palin da parte del Repubblicano McCain. Come ho detto prima, è una scelta coraggiosa, molto interessante sia in termini di immagine politica sia in termini di ‘freschezza’ necessaria per contrastare un’immagine un po’ vecchiotta dello stesso candidato presidenziale.
Ma la cosa che sorprende più di tutto è che probabilmente la scelta dei candidati a vicepresidente non avrà grande importanza. Sono McCain e Obama ad essere in lotta, e saranno gli Stati a decidere.

Se guardiamo i sondaggi, sembra che Obama l’abbia già vinta la battaglia.
Ma nessuno dei commentatori politici americani osa ancora dare un giudizio finale – perché tutti ricordano la sconfitta di Gore contro Bush – e quella sconfitta si chiama Florida. Florida ed anche Ohio sono i due Stati che probabilmente decideranno il risultato del 4 Novembre.
In questo momento, Ohio potrebbe essere vinto da McCain ed anche lo Stato della Florida.
Ma Obama ha ottime possibilità di sorprendere tutti – perdere l’Ohio e vincere la Florida (nonostante la locale presenza di una forte componente di conservatori anti-Castro).

Rimane il fatto che sarà l’estremità dell’America Continentale a decidere il futuro di questi due candidati.- Michael Gray