Sono stato all’estero alcuni giorni, proprio mentre in Italia la Costa Concordia finiva sugli scogli dell’Isola del Giglio.

Vedere dall’estero le immagini del mio paese, sentire i commenti al limite della derisione, è stata una pena aggiuntiva. D’altronde non è necessario mettersi in viaggio… è sufficiente fare uno zapping approfondito per accorgersi che questa nave ribaltata campeggia nei Tg di tutto il mondo.

Francesco Schettino non ha soltanto ucciso per sciatteria qualche decina di persone. Ha assassinato qualcosa di piu’. Ha assassinato il ricordo del comandante Piero Calamai: nel ’56, quando affondò l’Andrea Doria,  per fargli lasciare il ponte della nave furono necessarie le armi.

Il popolo di poeti e santi, oggi non è piu’ di navigatori. Quel gigante appoggiato in bilico sull’abisso rappresenta sempre di più la metafora del nostro paese, rappresenta sempre di più la metafora della nostra gente.

Ma, grazie a Dio, per uno Schettino, esiste anche un Giampietroni, di cui purtroppo non ci sono registrazioni, ne’ immagini che agiranno sulla percezione comune degli italiani, dell’Italia e della Marina.