Nel nostro Paese i cattolici non superano l’ottanta per centro, e se parliamo di praticanti scendiamo ad un terzo. Gli altri non sono tutti atei e mangia preti, negli ultimi anni si sono diffuse altre opzioni religiose e spirituali molto diverse tra loro e non tutte rassicuranti.

C’è una domanda di spiritualità sempre più personale, intima che non sempre si riconosce nella dottrina cattolica, è un dato di fatto.
Quindi il nostro Paese non è più quel monolito cattolico che è stato nei decenni passati, ecco perché il sistema di leggi che regolamentano i diritti individuali debbono necessariamente tenere conto di questo stato delle cose. A me non passerebbe neanche per l’anticamera del cervello imporre il mio codice di valori a chicchessia, e quindi provo un grande fastidio quando qualcuno, anche se una maggioranza vuole imporre la sua visione della vita.
Se siete convinti che la vita vada difesa anche quando si manifesta senza coscienza nessuno vi obbliga a “staccare la spina”, ma perchè allora si vuole costringere a vivere senza vita  chi ha assunto la convinzione di far prevalere il corso naturale degli eventi?.

Su questi temi che intrecciano il senso della vita la Chiesa Cattolica, come del resto qualunque dottrina, ha il diritto di rappresentare la propria visione e il dovere di indicare ai propri credenti comportamenti conformi alla propria fede, ma lo Stato deve contenere anche qualli come me che si riconoscono in altro, a cui non è possibile imporre e ridurre gli spazi individuali che contrastano con le proprie scelte spirituali.
Allargare le libertà individuali è quanto di più civile possa essere fatto in un epoca in cui è necessario determinare il valore della nostra civiltà e del nostro modello di vita.
Quindi ho colto con interesse l’apertura di Bagnasco sul testamento biologico ma non vorrei che fosse un ennesimo tentativo di attenuare e di regolare la vita di tutti.
Promulgare una legge sul testamento biologico e’ un “dovere morale del nostro paese”, Umberto Veronesi ha presentato una proposta di legge al Senato:”Logica estensione del Consenso informato”, servira’ “ad evitare futuri casi laceranti come quello di Eluana Englaro ancora irrisolto dopo quasi vent’anni, e per dimostrare che puo’ esistere un pensiero politico al passo con i tempi”.
L’idea di Veronesi e’ che nessuno debba decidere per noi e che “ognuno ha il diritto di autodeterminarsi e di esprimere, in base alle proprie convinzioni (e la propria fede se c’e’) cosa vuol fare della propria esistenza, quando essa e’ minacciata dalla perdita del bene piu’ prezioso: la salute”.
Cosa scommettete che tanto buon senso di Veronesi non si trasformerà in legge?