Ieri ho strabuzzato gli occhi leggendo sul primo sito di informazione online la notizia: “gaffe di Alemanno su Twitter: segue un sito di incontri segreti”.

Sempre ieri, Micchichè annunciava che dopo avere lasciato il PDL si preparava a sostenere con il suo partito Grande Sud proprio Gianni Alemanno; ancora ieri veniva inaugurato il nuovo ponte Ostiense, poi l’annuncio degli Stati generali della famiglia, il concorso pubblico online in streaming, la petizione contro l’aumento dell’iva…

Nessuna di queste “sciocchezze” ha meritato una citazione sulla prima pagina di Repubblica.it, mentre campeggiava la notizia dell’adesione di Alemanno al sito di incontri clandestini.

Allora ho voluto approfondire e mi sono chiesto: è possibile che il sindaco di Roma, o chi per lui, possa decidere di seguire un sito porno? Questo sito (che non cito per non fargli pubblicità) può avere fra la cinquantina di seguaci il presidente della cineteca italiana, un consigliere provinciale di Milano e una sfilza di avvocati e professionisti? Possibile… Poi, però, basta alzare gli occhi e scoprire che chiunque sia munito di una carta di credito può comprare per pochi soldi migliaia di affezionati seguaci selezionando gli acquisti addirittura per target.

Quindi, chiunque può trovarsi a seguire profili senza averli mai selezionati. Questo lo sanno tutti. Possibile che Repubblica lo ignori? Intanto ha sparato la notizia poi l’ha corretta parzialmente alimentando ironie e sfottó e facendo comunque crescere il profilo di Alemanno.

Ma non è la prima volta che riservano questo trattamento al sindaco di Roma: a febbraio un fake, nascondendosi dietro la satira, ma presentandosi con la stessa foto di Alemanno, crea equivoci sulla rete; a marzo quando Alemanno fuse su Facebook una serie di profili fan venne accusato di averli comprati sul mercato per poi veder ritirare le accuse davanti all’evidenza dei fatti. Addirittura qualcuno si è inventato profili falsi che lo incensavano per poi identificarli e denunciarli; anche in quel caso la pochezza della tesi rese ridicolo chi la propose come una grande rivelazione.

La questione è che in pochi mesi Alemanno ha scelto internet come spazio di lotta politica andando proprio in un presidio della sinistra; in pochi mesi ha scalato la classifica di internet fino a diventare il terzo più autorevole nella classifica di Twitter redatta dal Sole 24 ore. Classifica che vede al primo posto il Pdl e al secondo Casini, non i leader della sinistra e i grillini, che in questa classifica sono marginali.

Certo Twitter costa fatica; se vuoi avere successo devi seguirlo, non puoi affidarlo alla segretaria di turno: Twitter costa fatica la fatica di un confronto duro e quotidiano.

Ma la questione va oltre; è che la sinistra era convinta di avere vinto Roma e invece, nonostante i problemi che attraversano il centrodestra, Alemanno è in corsa ed è favorito per il secondo mandato e questo li fa impazzire perché ancora oggi sono convinti che Alemanno abbia vinto per un errore, mentre Roma ha abbandonato il veltronismo per scelta e difficilmente tornerà indietro.

La controprova a quello che dico? Se Zingaretti inizierà la sua campagna elettorale all’inizio di luglio e non a settembre (come logico) lo farà per tentare di contrastare il margine di vantaggio che tende ad allargarsi, nonostante una campagna di delegittimazione violentissima fatta dal Pd romano e dai suoi fogli di propaganda che sta dando risultati stupendi… ma per Alemanno.

Se Zingaretti eviterà le primarie è perché è convinto che lo possano aggirare se non addirittura eliminare dalla partita. Se Zingaretti si presenterà con una lista civica paravento è perché il Pd romano non si è dimostrato all’altezza e anche lui preferisce una veste meno opprimente. Se Zingaretti punta a diventare sindaco di Roma oggi sa che non sarà una passeggiata di salute e l’avversario è tutt’altro che sconfitto e lui ha bisogno di tutto il tempo possibile. Ma non pretendiate da me una sola riga che possa dargli un solo elemento utile per la sua campagna elettorale.