castigoA poco più di un mese dalle elezioni amministrative la situazione vede sempre meno italiani intenzionati ad esprimersi nelle urne.
Questa situazione trova tra le tante cose le sue motivazioni nel profilo che politici e amministratori consegnano all’opinione pubblica, così indagini e magistrati assumono un ruolo decisivo.

Nelle ultime settimane le indagini a Napoli, a Potenza e per ultimo a Lodi si inseriscono in un quadro più complessivo che unito ad una crisi economica che ci accompagna da un eternità e una qualità dei servizi sempre più precaria, porta il Paese verso uno sfarinamento franoso che non pare avere rimedio.
La legalità appare sempre più uno strumento politico, temperanza e prudenza sono ormai relegate nell’oblio del buon senso. Il sentimento dell’opinione pubblica è preda di strumentalizzazioni e di campagne propagandistiche il cui fine appare sempre più oscuro.
Da una parte, chi cavalca l’onda e dall’altra chi dall’onda viene sopraffatto, in mezzo giustizia e diritto vengono piegati è costantemente negati.
Il diritto di essere informati correttamente e liberati da ogni cancerosa propaganda che avvelena i nostri cuori e annebbia le nostre menti.
Condanne pubbliche attraverso lapidazioni solo per affermare le ragioni di una parte, per imporre una visione di una società che se vista sulla linea dell’orrizzonte fa orrore. Alimentati dal rancore non riusciamo a comprendere come la cronaca sta cambiando il nostro futuro.
Ora, tra carte dell’onestà e onesti alla carta assistiamo inermi al pasto che nutre la pancia delle belve.