Di Ambrogio Crespi e Luigi Crespi – La tesi del complotto inventata da Servizio Pubblico che ha visto impegnata in prima persona Giulia Innocenzi è una di quelle cose che fa perdere la faccia.

Sostenere che il dissenso e la disapprovazione per la trasmissione di giovedì siano stati frutto di una manipolazione della rete è un delirio che non vuole fare i conti con una realtà evidente a tutti e che tutti riconoscono come tale.

Alzare la polvere vagheggiando di complotti è il tentativo patetico di mobilitare suggestioni e scenari opachi che non sempre attecchiscono.

Insinuazioni gratuite e infondate, cattiverie volontarie, devono essere sostenute da fatti e circostanze verificabili altrimenti si tratta solo di un disordinato e affannato abbaio alla luna.

Avere coinvolto il nostro nome è stata una vigliaccata utile solo al vano tentativo di dimostrare che su Tw la rappresentazione della realtà era falsa e che i commenti negativi e indignati sulla trasmissione erano manipolati e truccati.

Certo ti sale la rabbia, ma la risposta che la rete sta dando e continua a dare è ora così evidente, chiara, che speriamo anche Santoro e la stessa Innocenzi si siano resi conto di essere stati indotti a credere in una cosa che, in fondo, era consolatoria. La realtà, invece, è una sola: il programma ha avuto un grande successo di audience, ma un pessimo risultato di gradimento. Sono cose che capitano perché darne il merito a noi?