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Un milione e 449mila elettori, di cui 709.671 maschi e 739.381 femmine, alle urne nelle 1.784 sezioni elettorali domenica e lunedi’ prossimi in Sardegna per decidere chi sara’ il nuovo presidente della Regione, dopo la fine anticipata della legislatura determinata dalle dimissioni di Renato Soru.

Il Consiglio della Regione autonoma della Sardegna si compone di 80 membri.
Di questi 16 sono eletti su base regionale, i restanti 64 su base circoscrizionale.
Le circoscrizioni elettorali sono su base provinciale e ciascuna Provincia elegge un numero di consiglieri proporzionale al numero di abitanti, cosi’ come quantificati sulla base dei risultati ufficiali dell’ultimo censimento generale della popolazione.
In particolare, la provincia di Cagliari eleggera’ 21 consiglieri, quella di Sassari 13, quelle di Oristano e Nuoro 7, quelle di Carbonia-Iglesias e Olbia-Tempio 5, quella del Medio Campidano 4, quella dell’Ogliastra 2.
VOLATA FINALE PER LA SFIDA SORU-CAPPELLACCI – 5 CANDIDATI A PRESIDENZA REGIONE MA IL VERO MATCH E’ TRA I DUE BIG – Volata finale per la sfida tra Renato Soru e Ugo Cappellacci che si contendono, in un incerto testa a testa, la guida della Regione Sardegna. Il verdetto arrivera’ tra 48 ore, quando 1 milione e 400mila elettori sardi saranno chiamati a decidere sul futuro governo regionale dell’isola.
I candidati alla presidenza della Regione sono cinque, ma il vero match non puo’ che essere tra il candidato del centrosinistra, Governatore uscente, e l’alfiere del centrodestra, che nelle ultime settimane ha guadagnato terreno, almeno stando a quel che dicono i sondaggi. Rispetto alle elezioni regionali di cinque anni fa il quadro delle coalizioni in campo presenta novita’ non secondarie. Al fianco di Cappellacci, infatti, ci sono in questa tornata elettorale tutti i partiti della ex Cdl, ma con l’aggiunta della gran parte del Partito sardo d’Azione, per la prima volta insieme al centrodestra, e dell’Uds. Nel 2004 il Partito sardo d’Azione aveva ottenuto il 3,8% dei consensi e l’Uds il 3,7%, un bacino di voti che, a livello di coalizioni, potrebbe fare la differenza. Soru, invece, si presentera’ con la stessa coalizione del 2004, con l’aggiunta dei transfughi del Partito sardo d’Azione, la lista ‘Rosso mori’
LISTA ‘MALU ENTU’ SI FA ESCLUDERE PER PROTESTA CONTRO REGOLE ELETTORALI – Cinque i candidati che aspirano al ruolo di presidente della Regione Sardegna: il Governatore uscente, Renato Soru, leader de ‘La Sardegna che cambia’, sostenuto dalle liste del Pd, del Pdci, di Rifondazione, dell’Italia dei valori, di ‘Rosso mori’ e della Sinistra autonomista; il suo sfidante, Ugo Cappellacci, ex coordinatore regionale di Forza italia e candidato per il Pdl, sostenuto dalle liste Pdl-Riformatori sardi, Udc, ‘Sardegna insieme-Uds-Nuovo Psi, ‘Movimento per le autonomie e Partito sardo d’Azione. E sono proprio Soru e Cappellacci i big di questa tornata elettorale, i soli che possono aspirare alla vittoria. Sulla scena, ma con ruolo secondario, ci sono anche il Partito socialista, che candida Peppino Balia; la lista ‘Indipendentzia Repubrica de Sardigna’, che ha come leader e candidato Governatore Gavino Sale; la lista ‘Unidade indipendentista’ che candida alla presidenza Gianfranco Sollai, che puo’ contare anche sull’appoggio di altre liste minori, tra le quali ‘Sardigna Natzione’.
Inizialmente, le liste erano 6, ma ‘Doddore Malu entu’, che candidava Alessandra Meli, si e’ presentata, volutamente, senza le necessarie firme per essere accettata, con l’obiettivo di andare avanti a colpi di ricorsi (“fino alla Consulta”) e fare ripetere la consultazione. Sotto accusa, per il movimento guidato da Salvatore Meloni, le leggi ritenute “inique” che regolano la competizione elettorale: “un sistema -ha detto Meloni- che tende ad escludere e che impedisce la partecipazione democratica dei cittadini”.
SONDAGGI DICONO CHE SARA’ UN TESTA A TESTA FINO ALL’ULTIMO VOTO – Gli elettori sardi andranno alle urne potendo contare sul meccanismo del voto disgiunto: si possono esprimere due voti, uno per un candidato presidente ed uno per una lista provinciale (anche non collegati), oppure solo un voto per un candidato presidente.
E se il centrodestra mostra soddisfazione per i sondaggi sul voto alle coalizioni che indicano il Pdl in buon vantaggio sul centrosinistra, la vera sfida, quella piu’ sentita, sara’ quella tra i due candidati piu’ forti nella corsa alla guida della Regione.
All’inizio della campagna elettorale, si sottolinea nelle file del centrodestra, Soru poteva contare su una maggiore popolarita’, mentre Cappellacci doveva guadagnare punti sul versante della visibilita’.
Negli ultimi giorni i sondaggi in possesso del candidato del Pdl avevano fatto registrare un vantaggio di Cappellacci sul suo antagonista principale, ma si preannuncia comune una sfida all’ultimo voto.