eccidio fosse ardeatine

Di Ester Mieli – James Matthew Barrie, il padre di Peter Pan dice “D. ci ha donato la memoria così possiamo avere le rose anche a dicembre”. Già, il tema del ricordo su cui molti intellettuali continuano a dibattere dovrebbe servire ad acquistare quella consapevolezza affinché gli errori compiuti non si ripetano.

Non serve una politica con il torcicollo, ma semplicemente un modo di pensare che non sia miope davanti al nostro passato. Ricordare costa fatica, ma costa di più ripetere gli errori.

Oggi è il settantesimo anniversario dell’Eccidio delle Fosse Ardeatine e dalle istituzioni, dalle associazioni, così come anche da molte scuole si è alzato un grido contro l’orrore compiuto il 24 marzo del 1944. Quell’eccidio e’ una ferita micidiale, frutto delle barbarie naziste che ha visto tra le vittime persone che rappresentavano le varie anime della città capitolina.

Il 24 marzo del 1944 le truppe di occupazione tedesca uccisero 335 civili italiani in rappresaglia all’attentato partigiano compiuto il giorno precedente dai membri partigiani dei GAP (gruppo di azione patriottica) in via Rasella che provocò la morte di 33 soldati del reggimento Bozen della Ordnungspolizei.

Ecco, ricordare serve non solo alle nuove generazioni, ma anche a noi che non siamo più tanto giovani e abbiamo bisogno della memoria perché rischiamo alle volte, per superficialità, di ripetere anche solo con il pensiero quello che tanto a parole condanniamo e deprechiamo.

Per avere il giardino pieno di rose anche d’inverno dobbiamo immaginare, pensare e sentire scorrere quel nostro sentimento ogni giorno. Solo così potremo insegnare alle nuove generazioni a non dimenticare.

Fonte: Data24News