beppe grillo

L’incontro tra i rappresentanti del MoVimento 5 Stelle e Pier Luigi Bersani fu un’umiliazione per il leader del Partito Democratico: sancì in modo plastico la fine delle speranze di trasformare una quasi vittoria in un governo alternativo del paese. Bersani ne uscì umiliato, spiazzato, incredulo.

Oggi, Matteo Renzi si è ritrovato faccia a faccia non con una semplice delegazione di grillini, ma con Beppe Grillo in persona, arrivato all’incontro seguendo l’input del suo popolo, del suo blog, della sua gente che si era espressa con un referendum. Il mandato assegnatogli non era quello di mandare a quel paese Renzi, bensì quello di dialogare e poi – visto che nel suo movimento uno dovrebbe contare uno – far decidere alla rete. Lui no, quel mandato lo ha tradito: si è seduto al tavolo con il premier incaricato senza nessuna intenzione di ascoltarlo.

Matteo Renzi lo ha incalzato, lo ha battuto sul suo piano: “Beppe esci da questo blog”; “Io compravo i biglietti dei tuoi spettacoli”; “Sei in difficoltà con le prevendite…”. Tre colpi da KO.

Grillo ha risposto con un tono paternalistico:io ho l’esperienza, ho l’età, se volessi provocare…”. Improvvisamente è apparso stanco, privo di argomenti, svuotato, non in sintonia con la sua gente. Grillo perde un confronto, là dove il Partito Democratico aveva perso la faccia con i grillini.

Renzi ha cercato di portarlo sui contenuti. Ha chiesto un minuto. Concesso, poi rifiutato. “Non voglio parlarti, ma eliminarti”; “Io non sono democratico”. Insomma, pessima figura. Non vi è alcun dubbio, non vi è nessuna ombra: Renzi ha vinto lo scontro diretto con Grillo e Grillo ha perso il primo confronto diretto con un politico. Ed è per questo, forse, che non ha mai voluto fare confronti. È bravo quando fa monologhi, quando glieli scrivono, non è abituato al faccia a faccia: è avvezzo all’invettiva.

Io non credo che gli elettori di Grillo, i suoi parlamentari saranno orgogliosi di questa performance. E gli effetti saranno devastanti, perché Matteo Renzi avrà la possibilità, nel bene e nel male, di dimostrare qual è la sua idea del paese. Si appresta a governarlo in condizioni non facili, credo che avrebbe preferito farlo con i parlamentari di Grillo che non con Giovanardi e Monti.

Il tempo stringe, Matteo Renzi ha ancora chance, è ancora in gioco. Un gioco complicato, difficile, rischioso e dove la possibilità di perdere la faccia è altamente probabile. Però gioca la partita, la sua partita.

Beppe Grillo non è più in campo.