cota

Raggiunto al telefono per commentare l’esito del sondaggio di Crespi ricerche, Roberto Cota è appena uscito dall’aula di Montecitorio dove è intervenuto sul legittimo impedimento, approvato ieri dalla Camera.  Onorevole Cota, un risultato più equilibrato di così non poteva riuscire, 50% lei e 50% Bresso. Già, mi ha molto stupito perché girando il Piemonte ho una percezione diversa. Sento molta stanchezza nei confronti della sinistra e molta voglia di cambiamento. Ed è il cambiamento che voglio offrire ai piemontesi.

Sì, ma concretamente cambiamento che vuol dire?

In questi anni la mia regione è andata indietro. La macchina regionale è vecchia, c’è bisogno di svecchiare e sburocratizzare. Le faccio l’esempio della sanità: in 5 anni la spesa è aumentata da 5 a 9 miliardi di euro e i miei esperti dicono che senza colpo ferire è possibile risparmiare 100 milioni di euro di sprechi che intendo utilizzare in incentivi alle imprese e nel miglioramento della qualità del servizio sanitario regionale.

Una partita così aperta si gioca su Torino, il capoluogo di regione.

Precisamente. È su Torino che puntiamo con proposte concrete sul lavoro e l’economia. La mia città deve tornare all’antico splendore. Ma lo sa che non si fa più il salone dell’auto?

No, veramente non lo sapevo.

Bene, glielo dico io. Ho intenzione di rilanciarlo, puntando sull’hi?tech. Vogliamo un evento mondiale per rilanciare la città e la regione. La crisi economica ha intaccato il tessuto economico torinese ma possiamo farlo ripartire. E poi la Tav inciderà molto positivamente su Torino… In sostanza voglio fare in modo che la città recuperi l’identità perduta a causa della Bresso che in questi anni ha gestito la decadenza.

Esagerato!

Non esagero affatto. Non ha fatto quello che doveva, oggi rispetto a cinque anni fa abbiamo servizi scarsi e costi più alti. Il Piemonte della Bresso si è chiuso in sé stesso. Le faccio l’esempio del trasporto ferroviario che in questa regione riveste grande importanza. Per cinque anni Bresso si è disinteressata completamente della materia ferroviaria, ha mandato alle ortiche le trattative con l’ad di Ferrovie dello Stato, Moretti, e ha aperto il bando per il trasporto ferroviario regionale a poche settimane di distanza dalle elezioni, lasciando così la regione nell’incertezza.

Un governatore piemontese della Lega. Cambia qualcosa?

Cambia molto, lo attendevamo da tanto e speriamo di fare bene al vertice della regione.

Onorevole Cota, mi riferisco al fatto che cambieranno gli assetti interni alla Lega. Oggi a comandare sono i lombardi. Invece ora siete in campo lei e Zaia…

Ma no, la Lega è una famiglia in cui andiamo tutti d’amore e d’accordo. Certo, quando è stata ufficializzata la mia candidatura molti militanti hanno pianto. È stato un momento storico. Sarà importante se vinceremo in tutte le regioni del Nord perché potremo costruire con Zaia un asse straordinario. – Il Clandestino

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