guerra luigi crespiSi, siamo pronti ad andare in guerra, stanchi di vedere esplodere bombe nelle nostre città, di contare i morti e di soccorrere i feriti.
È tempo di reagire; è tempo di guerra, di mettere gli scarponi sul terreno, di mostrare la forza metallica delle nostre armi e il coraggio dei nostri soldati.

Se guerra deve essere che guerra sia.

Ma contro chi?

Contro gli straccioni che si accalcano sui reticolo murati dei nostri confini immaginari? O contro chi ignorante e affamato non distingue la differenza tra una vita disperata e una morte benedetta?

Contro gli stessi che abbiamo abbandonato nelle mani dei loro stessi aguzzini?

Umani senza volto, polvere senza fumo.

Contro chi dobbiamo vincere la nostra guerra e quale bandiera sventoleremo il giorno della vittoria?
Quale talent show deciderà l’inno che canteremo commossi con la mano sul cuore?

È tempo di difendere la nostra libertà, la libertà di avere paura, la libertà di scegliere il nome della nostra paura.

Questa Europa senza nome, appesa a paesi senza popoli e a genti senza futuro non merita la vita di nessuno. 

I valori vengono usati per pulire il sangue, la nostra identità scambiata con il risentimento contro se stessi, contro la propria terra.

Si, è tempo di guerra, scintilla l’acciaio al crepuscolo di un era che si annienta nella paura.

È tempo di guerra, è tempo di decide contro cosa e chi marciare per non marcire.