Passa dall’Ohio, lo stato che non sbaglia mai, la strada maestra di Barack Obama per la Casa Bianca. Il candidato democratico ha battuto oggi in lungo e largo lo stato che da 44 anni ha sempre votato per il vincitore della presidenza, senza sbagliare un colpo, scatenando tutti i mezzi a sua disposizione:

decine di migliaia di volontari, un raffica di nuovi spot elettorali, centinaia di migliaia di telefonate, tre comizi in un giorno (a Cleveland, Columbus e Cincinnati) ed un’arma segreta che i repubblicani non posseggono: l’aiuto del rocker Bruce Springsteen.

”Due giorni! Mancano solo due giorni, per conquistare l’Ohio, cambiare l’America e cambiare il mondo”, urla con voce sempre piu’ roca Barack Obama, davanti a folle sempre piu’ numerose mentre i sondaggi continuano a non mostrare incrinature o flessioni nel solido vantaggio conquistato sul rivale repubblicano John McCain, con una media di oltre sei punti di vantaggio.
Ma a dare ancora piu’ conforto ai democratici, che sentono sempre piu’ aria di Casa Bianca, sono i dati sugli stati che mostrano Obama in testa in tutti gli stati vinti nel 2004 dal democratico John Kerry (per un totale di 252 voti elettorali su 270 necessari per vincere la presidenza): basta quindi al senatore dell’Illinois una sola vittoria in uno stato ‘grande’ vinto da Bush quattro anni fa (ed ha solo l’imbarazzo della scelta) per garantirsi la presidenza.
E la prima scelta, per Obama, sono indubbiamente i 20 voti elettorali dell’Ohio, uno degli stati che stanno piu’ soffrendo per la crisi economica.
La coesistenza di anime diverse e contrapposte – liberale e conservatrice, rurale e urbana – hanno sempre fatto dell’Ohio uno degli stati chiave, sempre in bilico e sempre indeciso, con un ruolo praticamente infallibile nell’ indicare il prossimo presidente degli Stati Uniti.
I sondaggi vedono Obama in vantaggio, con oltre quattro punti di margine, ma niente e’ ancora scontato e la sua formidabile macchina organizzativa sta operando a pieno regime: sono giunti nello stato migliaia di volontari che si accamperanno letteralmente nello stato fino al giorno delle elezioni in un ultimo frenetico porta-a-porta e per collaborare martedi’ allo sforzo piu’ importante: accertarsi che i sostenitori di Obama si rechino a votare.
Un obiettivo che ha sempre presente lo stesso Obama che ad ogni comizio fa alzare le mani agli spettatori per vedere quanti hanno gia’ votato ed esorta chi non lo ha fatto a recarsi al piu’ presto ai seggi a farlo.
A Cleveland, dove un seggio per il voto anticipato era nei pressi del luogo scelto per il comizio, gli spettatori sono stati sollecitati a recarsi subito dopo a votare. La campagna di Obama ha nel frattempo fatto tesoro della apparizione fatta ieri dal vicepresidente Dick Cheney in Wyoming (il suo stato) per invitare gli elettori a votare per John McCain e Sarah Palin.
I democratici hanno prodotto a tempo record un nuovo spot dove si nota con ironia che McCain ”ha lavorato duro” per guadagnarsi il sostegno di Cheney ”votando il 90 per cento delle volte” con il presidente George W. Bush.
Dopo avere completato la sua giornata in Ohio, Obama concentrera’ domani la sua attenzione su altri stati chiave della campagna elettorale: la sempre incerta Florida, la equilibrata Nord Carolina e la Virginia (dove ha accumulato un buon margine su McCain).

Ad ogni comizio Obama ripete sempre lo stesso concetto: ”Dobbiamo impegnarci con tutte le energie fino all’ultimo secondo, senza dar niente per scontato. Dateci il vostro sostegno e da mercoledi’ avrete un America diversa”.

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