Non mi è mai capitato, in oltre 30 anni di carriera, di dover desistere dal fare un sondaggio ed è accaduto a Napoli. Cos’è successo? Che nei giorni scorsi uno dei candidati alle primarie di Napoli, dove si misurano Mancuso per Sel e Ranieri, Cozzolino, Oddati e Di Lello per i Socialisti, mi ha commissionato un sondaggio per verificare il proprio peso elettorale all’interno di questa disputa.
La domanda preliminare in un sondaggio di questo tipo era selettiva, ovvero si rivolgeva all’elettorato di centrosinistra e a quello che si sarebbe recato a votare per le primarie. Il campione era delle solite migliaia di casi. Il numero di coloro che hanno confermato di avere intenzione di andare a votare le primarie non superava i 100 casi: neanche gli abitanti di un condominio. Ed è evidente che non ho potuto consegnare un risultato credibile ai committenti.
Ne traggo qualche conclusione: che le primarie non sono quel moloch della sinistra che qualcuno vuole fare intendere e che i rifiuti di Napoli rischiano di seppellire definitivamente il centrosinistra in quella città.
E aggiungo che se mai l’affluenza alle primarie dovesse essere piu’ che dignitosa, come qualche osservatore prevede, è evidente che i votanti non appartengono al voto di opinione, bensi’ a piccoli e grandi apparati o addirittura a inquietanti capi bastoni.