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Franco Monaco: è la prova che servivano le primarie subito “Il dato del Pd certo risente delle ore della rilevazione: quelle seguite alle dimissioni di Veltroni.

Ma certo testimonia una condizione pesantemente critica che avrebbe dovuto consigliare una soluzione maiuscola: quella di primarie vere e di primarie subito”.
L’ulivista Franco Monaco commenta con Affaritaliani.it il sondaggio Crespi Ricerche che assegna al Partito Democratico il 21,8%. “A questa misura che c’è ancora da perdere? Un confronto aperto e vivace tra candidati avrebbe mobilitato elettori e simpatizzanti.
Comunque meritava provarci con una sfida alta. Si è scelto una strada minore e continuista, si è perso il contatto con il mondo esterno, si è allargato il fossato tra quelli di dentro e quelli di fuori. Del resto, si consideri che, nonostante la massima attivazione di tutto il gruppo dirigente Pd, l’assemblea di sabato scorso è stata disertata da oltre la metà dei suoi membri.
Con i numeri del sondaggio il Pd sarebbe un’altra cosa, la quantità influirebbe sulla qualità, la sua proclamata e controversa vocazione maggioritaria si risolverebbe nel suo contrario: un partito di medie dimensioni al pari di altri, senza più l’ambizione di maior party.
Si è sottovalutata l’emergenza e si continua a sottovalutarla, anche perché, a fronte del dichiarato “fallimento” (così Veltroni), non ci si è interrogati sulle sue ragioni politiche e sulle radicali correzioni da imprimere alla linea seguita.
Per me quegli errori hanno un nome sintetico: il deragliamento dal progetto unitario dell’Ulivo, ispirato al motto “uniti per unire”, sostituito da un PD diviso e fattore di divisione nel campo del Centrosinitra”.