Mi manca, ed è una mancanza fisica, anche perchè non è raggiungibile con una telefonata. Spesso mi domando cosa direbbe Giorgio, come rappresenterebbe i nostri giorni, e mi rendo conto di sentire un vuoto, l’assenza di un punto di vista grazie al quale capire, che costa fatica ma dà una gioa infinita.

Capire non vuol dire risolvere problemi, ma lui rappresentava un antidoto all’assuefazione, al brutto, al banale, al conformismo. Era un flash nella notte, un lampo di luce nel buio.

Era?  E’!! Certo perchè basta riascoltarlo, ci ha lasciato tutti gli stumenti e tutte le parole che servono, basta riascoltarlo, ma farlo con metodo, va somministrato come una medicina, assunto come un elisir dell’anima non solo di quella civile.

Mi consolo, ma mi manca, anche se sento sempre più forte la sua presenza nelle cose che penso, e in quelle che sento, che ancora non prendono forma in quelle che dico.