Di Domenico Garrone – Augusto Grandi , giornalista del Sole 24 Ore e scrittore, a questo punto direbbe “Eccolo il democristiano di Acqui”. Ma siccome sono una persona semplice e ho guardato la mia carta d’identita, classe 1961, e non ho trovato stampato “2°Repubblica Italiana” mi piace ricordare un Uomo importante del ‘900 che ho avuto l’onore di conoscere grazie all’amico prof.Giovanni Picco, già sindaco di Torino ferito dalle Brigate Rosse.

Mi ricordo quando ricevemmo a Torino nel 1987 il Presidnete Fanfani e visitammo una mostra dedicata a Luigi Firpo al Circolo Ufficiali di corso Vinzaglio. Soprattutto quando da”ragazzo di bottega” inviato a Roma da mio padre, cav.geom.Domenico, frequentavo l’operosa sede del Ministero delle Partecipazioni Statali di via sallustiana guidato dal mitico on. Clelio Darida. Allora il braccio destro del Presidente Fanfani, avv. Cesare Cursi (Attuale senatore e Presidente della X° Commissione Turismo, Industria, Commercio) mi coinvolgeva in riunioni ed eventi con il Presidente Fanfani.

Ricordo , sempre con grande piacere persone che ancora ora mi onorano della loro antica amicizia, il V.Presidente EFIM prof.Mauro Leone e il suo assistente dott.Vittorio Guidotti. L’ EFIM era un Ente importante per le attività industriali del nostro Paese. L’ EFIM fu anche il primo datore di lavoro dell’allora giovane dott.Pierferdinando Casini. Come nota ricordo che, oggi, la recente “Commissione Attali”, voluta dal Presidente Sarkosy per rilanciare l’economia della Francia, invita il Governo a costituire con urgenza le Partecipazioni Statali (decisione n.316). Luoghi e persone che mi hanno insegnato gran parte di quello che conosco sulle istituzioni e sui suoi abitanti”.

“Noi Fanfaniani” quando uscivamo dalla stanza del “Presidente” lo facevamo , direi naturalmente, con la massima deferenza e rispetto eppure nulla di tutto ciò era preteso o richiesto.
La forza dell’autorevolezza era la “terzietà” delle decisioni e il duro lavoro istruttorio per formarle e sottoporle prive di aggettivi.
Il fascino era “vivere” un’energia di chi era riuscito e stava proseguendo il lavoro per la generazione che rappresentava senza mai dimenticarsi di nessuno e ricordandosi che non si è giovani a vita e che se si “può essere bischeri anche a 20 anni”.

Il Presidente Fanfani a 22 anni si laurea in economia e commercio alla Cattolica di Milano, a 28 anni ottiene la cattedra di storia delle dottrine economiche,eletto all’Assemblea Costituente sua fu la formula ” “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
A 39 anni il Presidente Fanfani è Ministro del Lavoro nel quarto Governo De Gasperi. Con De Gasperi fu anche Ministro dell’Agricoltura e degli Interni.

Ancora oggi ineguagliato per efficacia e concretezza il “FanfanCase“, il piano che diede l’avvio all’edilizia popolare con la costruzione di 300.000 abitazioni popolari .
A 46 anni forma il suo primo Governo e diventa segretario della Democrazia Cristiana.
Al Presidente Fanfani l’onore della nomina a direttore generale della RAI del dott. Ettore Bernabei che ne aveva 39 anni.

Fanfani è l’unico italiano eletto Presidente dell’Assemblea Generale dlle Nazioni Unite.
Ora, ci sia permesso almeno il confronto con la corrente gerontocrazia e i suoi parti.
Rimando al sito www.fondazionefanfani.it le note delle sua vita da politica, i suoi atti, la sua storia di economista e di grande uomo della cultura. da Facebook di D. Garrone