[Da Adnkronos] – Carroccio giu’ dalla torre del consenso elettorale dopo il caso Belsito? Si’, no, forse. Le ultime vicende che pongono sotto i riflettori l’ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito, vengono lette in maniera diversa dai sondaggisti, interessati in questi giorni a capire se le vicende che hanno investito il partito di Umberto Bossi scalfendo l’immagine del ‘cerchio magico’, potrebbero avere contraccolpi anche alle urne, al momento della prossima consultazione elettorale. L’onda lunga della disaffezione dei cittadini verso la politica, infatti, potrebbe arrivare sul prato di Pontida e sulle altre roccaforti leghiste.

”E’ probabile che dopo gli ultimi scandali, ci sia maggiore sfiducia e disaffezione nei confronti della Lega e dei partiti in generale”, spiega all’Adnkronos Renato Mannheimer, direttore dell’ISPO. ”Il Carroccio -aggiunge- puo’ essere assimilato percio’ agli altri partiti verso cui c’e’ una grandissima sfiducia”. Mannheimer fotografa cosi’ questa situazione: ”Oggi solo il 6-8% di cittadini dimostra fiducia nei partiti, e questo dato puo’ investire anche la Lega. Vedremo come”.

Uno scenario che al momento non si profila, spiega Nicola Piepoli, presidente dell’Istituto Piepoli, che all’Adnkronos spiega: ”La Lega non perde voti dopo gli scandali, che riguardano ormai tutti i partiti. In questo momento potrebbe avere l’8% su base nazionale, il che significa il 20% al Nord ovvero il 45% di ‘copertura’ del territorio su cui e’ presente” il verde padano. ”Ci sara’ un contraccolpo marginale anche sull’astensionismo dei cittadini”, aggiunge l’esperto di sondaggi.  Quanto all’ipotesi di un cambio di leadership alla guida del Carroccio, sottolinea: ”E’ un’operazione che aiuta sempre, ma sarebbe un avvicendamento non una rottura del trend. Noi pensiamo piu’ a monitorare una tendenza che ha uno sfaldamento; anche questo, pero’, e’ un fenomeno che non si rivela in un mese ma nel corso degli anni”.

Per Luigi Crespi, analista e ‘spin doctor’, ”e’ presto per fare i conti in casa leghista. Maroni potrebbe essere in grado di garantirla con l’elettorato, anche perche’ l’ex ministro dell’Interno e’ uno dei politici piu’ credibili, ma bisognera’ vedere quale sara’ la velocita’ del suo avvicendamento alla leadership del Carroccio. Se permangono il confltto e la stasi, per il Carroccio il danno rischia di essere permanente”. Anche Crespi, pero’, non si sbilancia: ”Numeri ora non ne possiamo dare ora, ma di certo la situazione e’ seria”. ”Alle prossime consultazioni -fa notare l’esperto- il tema dell’allontanamento dei cittadini dalle urne sara’ decisivo, ma e’ difficilmente quantificabile e anche i suoi effetti sono imprevedibili. Ad esempio il voto di appartenza o residui di voto ideologico potrebbero consegnarci dei dati percentuali su cali di affluenza che indicano un’Italia surreale. Potremmo avere cosi’ Rifondazione al 18%, oppure una lista civica molto legata al territorio che supererrebbe la soglia del 40%. Insomma -conclude Crespi- di sicuro ci sara’ dispersione”.