Che pezzi della vita privata vengano esposti al pubblico ludibrio è un atto di inciviltà, una barbarie che mi indigna, indegna di uno stato di diritto.

Le intercettazioni della banda di donnine che girano intorno a Berlusconi, capeggiate dal consigliere regionale Minetti, attengono alla triste sfera personale di queste persone che non verranno condannate, ne sono sicuro, ma che attraverso questo percorso giudiziario verranno sputtanate per sempre.

L’altra vergogna è quella che provo per le voraci olgettine, per i loro discorsi irritanti, per le loro pretese e la loro spregiudicatezza. Un conato di vomito mi sorprende e mi avvilisce mentre vengo pervaso dalla terza vergogna: quella che provo per Berlusconi, per la sua vita, per la sua dimensione affettiva, per la qualità dei suoi rapporti. Una tristezza infinita. Niente da insegnare a chi crede che le donne siano esibizioniste a cui piace fare spettacolini di Burlesque.

Il denaro con cui prende quello che gli piace non gli consente di capire e di comprendere il valore delle cose che lo circondano e che lo stanno facendo colare a picco. Amen