Lo spread, più che una parola, è stata una leva con cui si è terrorizzato un paese e, in nome di questa parola, si è riusciti a far passare sugli italiani la più dolorosa, sanguinosa azione di macelleria sociale che la storia della Repubblica ricordi. E’ una parola misteriosa, evocativa, dal grande valore simbolico, una specie di uomo nero, di babau, come un flusso emotivo che genera e si alimenta nella paura. Se lo spread sale, l’Italia va in default come la Grecia. Questa immagine che ci è stata imposta è chiara. E’ chiaro che dobbiamo pagare tasse un po’ ‘rozze’ per impedire il default.

Ma nessuno si è chiesto, nel caso in cui lo spread tornasse in pareggio, cosa succederebbe? Diminuirebbero le tasse? Diminuirebbe il prezzo della benzina? Diminuirebbe l’Imu?

Dopo l’ubriacatura da spread, un’altra parola chiave è diventata ‘esodati’. Esodato è un ‘neologismo’ creato dalla burocrazia, che è comparso per la prima volta sulla Gazzetta Ufficiale il 2 aprile 1992, all’interno di un decreto che parlava dei fondi pensionistici degli autoferrotranvieri. Un’altra fregatura. Si dice alla gente: “andate via prima dal lavoro, andate in pensione anticipata”. Poi, si cambiano le regole, si innalza l’età della pensione e circa mezzo milione di persone rimane a casa, senza poter lavorare e senza percepire la pensione. Come mangiano? Come pagano l’affitto? Non possiamo certo contare sul fatto che ‘se ne vadano’ in fretta.

Il sottosegretario Polillo, con un minimo di buon senso, ha proposto di far tornare a lavoro i cosiddetti esodati. Una mossa equa, giusta, equilibrata. Dolorosa, fastidiosa, problematica, ma pur sempre giusta ed equilibrata. Se si cambiano le regole di una decisione, infatti, la decisione stessa deve essere rivista.

Ma il ministro dei temporali, quella che piangeva a causa dei sacrifici chiesti agli italiani, quella della ‘paccata di miliardi’, quella che non è salita al governo per distribuire caramelle, ha bacchettato Polillo senza offrire alcuna alternativa. Questo governo, senza una legittimazione democratica, ma solo con una legittimazione data dai partiti, che mandato ha? Deve salvare l’Italia o deve fare da macellaio, appendendo per il collo le persone, a causa dei debiti non contratti dagli italiani?

Su questi esodati, il governo si gioca la propria sopravvivenza. Altroché l’articolo 18: lo Stato si gioca la sua credibilità, perché non ci può essere uno Stato credibile con altri stati e incredibile con i propri cittadini.