L’idea del complotto ai danni di Berlusconi era una cosa che non reggeva, quasi una comica, una battutaccia ego riferita, da paranoico. Anche perché le foto delle feste alla certosa, i fanghi di Casoria e le lettere della consorte è difficile metterle sotto la direzione strategica di Beppe d’Avanzo.
Ma poi ieri uno dei più sopravalutati leader della sinistra è andato a spasso dall’Annunziata e in una mezzoretta ha dato la SCOSSA!
Il presidente di Italiani Europei ritiene che nell’attuale governo a comandare sia “la guardia pretoriana, che è Bossi”. Così, tra difficoltà ‘esterne’ e conflittualità ‘interna’ al centro destra, D’Alema pensa potrebbero verificarsi “scosse”.
“Berlusconi non è uomo che accetti il declino politico e umano – è la previsione di D’Alema – animato com’è da un mito dell’eterna giovinezza, miti sempre pericolosi…». Ma che vuol dire prefigurare “scosse”? “Scosse significa momenti di conflitto, difficoltà anche imprevedibili. Del resto, le scosse sono così… imprevedibili… e questo richiede che l’opposizione sia in grado di assumersi le proprie responsabilità e anche che sia nella pienezza delle sue funzioni”.
LA SMENTITA arriva subito da Rutelli, ormai in viaggio verso il PDL: “Le uniche scosse che vedo riguardano l’economia. Non vedo, purtroppo, scosse politiche. Punti di crisi del centrodestra, Lega al Nord e Lombardo in Sicilia, rappresentano, per ora, crisi di abbondanza”.
ECCO DA OGGI LA TEORIA DEL COMPLOTTO è sostanziata ed autenticata e resa credibile dall’analisi del “Baffetto”. D’alema tagliato fuori dal suo partito e dalla corsa per la segreteria è riuscito a cucirsi il ruolo del “complottando”, ruolo in cui è molto credibile, basta chiedere a Romano Prodi