Domenica 13 dicembre giorno di Santa Lucia è per fortuna anche il giorno più breve dell’anno. In questa giornata il regalo che abbiamo ricevuto sono state tre manifestazioni politiche che mettono a confronto stili di comunicazione molto differenti. La comunicazione politica è uno dei registri fondamentali con cui le organizzazioni politiche si rappresentano attraverso simboli, che mobilitano intorno alla rappresentazione delle idee i propri valori le proprie visioni.

popolariPOPOLARI PER L’ITALIA
Allora liquidiamo subito la manifestazione che i Popolari per l’Italia di Mario Mauro tenuta a Roma in un improbabile hotel, il Princess in via Andrea Ferrara.

Location perfetta per una convention per venditori porta a porta di enciclopedie, credo sia stata usata dalla forza vendita dei “I Quindici”.

Non ci sono parole se la visione del paese e del futuro sta nel telone tricolore, lo sforzo lo abbiamo notato con l’uso del grammofono per gli inni, reale unico momento di entusiasmo.quindici

Una tristezza assoluta, demotivante una forma di gerontocrazia delle emozioni, che riesce ad avere visibilità solo grazie ad alla telefonata di Silvio Berlusconi, decisamente non il massimo, visto che si tratta di un leader di un altro partito e che Mario Mauro celebrava il congresso del suo partito.

La rappresentazione di tutto quello con non si deve fare e che è da evitare lo potete trovare sullo scarno sito dei Popolari per l’Italia, dove i contenuti sono firmati dal signor “Admin” noto guru di internet, a cui si aggiunge la ovvia e naturale assenza sui social certamente non compensata da altro.
Ma non è il caso di infierire, è necessario però che si capisca che certe manifestazione è più utile non farle, è meglio scrivere una mail, piuttosto che presentarsi come si è presentato Mario Mauro.

STATI GENERALI DELLA MINORANZA PD
pd_2Si sono incontrati in un affollato “Teatro della Vittoria” a Roma, un teatro, appunto. Cuperlo ha iniziato il suo intervento dicendo che sono andati al “Teatro della Vittoria” perché quello delle sconfitte era occupato, è stato il momento migliore della Convention.
Non era anti Leopolda e se lo fosse stata avrebbe perso in modo clamoroso.
Dal palco lanciano la sfida su tweet ed ovviamente la perdono, sono sempre dietro nei top topics .
La sostanza è tutta qui. Una adunata costruita per togliere spazio ad un altra.
Costruita per questo, e forse proprio per questo raggiunge il risultato di non lasciare la voce di Renzi da sola a rappresentare il Pd che invade la sala con il suo simbolo, a sottolineare la differenza con la Leopolda.

Un obbiettivo strategicamente sbagliato e un po’ meschino, che auto definisce questa componete come opposizione un po’ sfigata rispetto al leader, e che alla fine non toglie a Renzi anzi, aggiunge.

Ma questo è un discorso troppo semplice per essere compreso dagli intellettuali riuniti al “Teatro della Vittoria”,pd_1 sarebbe sufficiente dare un occhiata agli ultimi vent’anni ed alla strategia usata contro Berlusconi, che ha rappresentato uno dei capisaldi capace di garantire un grande consenso al Cavaliere, e diviene un buon auspicio per Renzi.
La sua minoranza è vittima di una “coazione a ripetere” e non riescono ad immaginarsi nel mondo senza un “mostro” da abbattere.
Il tentativo di essere simpatico, di schernirsi, il finto minimalismo, l’uso del Palco, dei video, insomma il tentativo di sovrapporsi allo stile della Leopolda è stato un tentativo che è caduto nel ridicolo e la verità drammatica è che non è passato il messaggio se non quello di un gruppo di “rosiconi” incapaci di capire non solo dove va il mondo ma anche di non dare la propria collocazione in esso.
Un successo, per la partecipazione e per lo spazio rubato, ma quello che non funziona è proprio la categoria a cui la minoranza dà alla parola successo.

LEOPOLDA6
La regia dell’evento è stata perfetta, video, musiche e luci interazione su social e internet copertura mediatica ineccepibile. Una bella manifestazione rappresentata con grande professionalità, creatività e qualità.
leopolda_2La cosa migliore sicuramente è una di quelle di cui i media non hanno parlato e sono i manifesti che hanno ornato la location.

Vengono agitati i simboli del “Pop” con sapienza declinati con un utilizzo selettivo di linguaggi nelle sue formule più raffinate.
Ma i problemi non vengono dalle coreografie, o dal direttore delle luci, o dalla scelta delle musiche in alcuni casi discutibili, ne manco nel merchandising che ha nelle “palle di Natale” un punto sublime.leopolda_3
La Leopolda6 resta il punto di massimo avanzamento delle tecniche di comunicazione.
Ma questa Leopolda non è andata come Matteo Renzi l’aveva immaginata, la vicenda della banca Etruria è piombata sul palinsesto della tre giorni alterando il flusso emotivo.
Fiducia, ottimismo ha lascito il posto a toni molto diversi che hanno rasentato la rabbia.
Chi sembrava fuori posto è proprio lo stesso Renzi, che ha fatto un discorso di chiusura non in linea con la Leopolda e per come era stata pensata.
leopolda_1Una delle figure renziane più sopravvalutate è quella del Ministro Maria Elena Boschi, toni, postura tempi del suo intervento di venti minuti appaiono sempre stonati. Non capisco l’entusiasmo che crea in alcuni osservatori, ma a me è apparsa inadeguata, appena fuori dal tunnel degli applausi.
In un contesto perfetto sono Renzi e là Boschi a steccare.

Renzi sbaglia la misura e il tono, sempre più Gran Mogol improvvisa dice cose urticanti non è in sintonia con il mood intorno a lui; arriva a dire “niente culto della personalità” parla del passato, e quando si dedica al futuro non lo definisce e sempre di più lo mostra come un adesione acritica alle sue idee che però non riesce a mettere in vetrina.
Non interagisce non scambia non c’è spazio per contributi, per differenze, per distinguo, quello spazio lo lascia al “Teatro delle Vittorie” sotto il titolo “minoranza”
Una Convention all’americana in salsa fiorentina, con un Renzi poco magnifico, che ci consegna un idea più vicina a scientology che non a quella di un grande partito moderno.
Ed è solo così che si possono spiegare alcune scivolate clamorose come menzionare il sondaggio sui giornali, che ha premiato il quotidiano di Belpietro, Libero.leopolda_6

Un autogol clamoroso, una idiozia inutile inaccettabile, è insolito che un premier che concentra in se un grande potere possa fare una cosa del genere, e che possa dare patenti di legittimità, riuscendo a delegittimare i giornali che in quella classifica non sono rientrati.

Credo che questa Leopolda, la sesta, segni il punto più basso del Renzismo, che ha in Renzi il più grande nemico. Troppo pieno di se, troppo provinciale, troppo solo, e anche lui vittima del consenso di prossimità.