AMBROGIO HA SCRITTO QUELLO CHE CONDIVIDO E VI RIPROPONGO A FUTURA MEMORIA
06 mag. – di Ambrogio Crespi – Quindi tutto qui? Uno scandalo che
ha tappezzato le prime pagine dei giornali italiani rappresentando Francesco Storace come il capo di una cricca di criminali, si è trasformato e sono cadute le accuse di associazione a delinquere e spionaggio diventando un caso di intrusione informatica, tra l’altro un’intrusione che non è stata perpetrata da Storace ma di cui sarebbe il mandate. Dico sarebbe perchè non pare, dagli elementi di cui disponiamo, esserci prove in questa direzione.
insistere non deve nè cedere nè mollare e continuare la sua battaglia che non è solo personale ma politica e che coinvolge tutta la sua comunità. Altro che dimissioni e voglia di mollare!
Il Laziogate si è rivelato una montatura, ma ha dato il via ad un calvario che è iniziato proprio con le sue dimissioni da ministro della salute per poi continuare in un percorso tortuoso e doloroso che deve trovare un unico sbocco; la giustizia che comunque non restituirà mai quello che a Storace è stato tolto.
E se in appello Storace dovesse essere scagionato completamente? Dove metteremo le parole indegne che la Mussolini ha consegnato alle agenzie? Arroganza, rancore e cattiveria sono la cifra della nostra politica oggi, riti tribali e cannibalistici che feriscono la coscienza collettiva, ma d’altronde tutto fa audience e tutto fa spettacolo e il registro della Mussolini risponde sempre meno alle responsabilità della politica e sempre di più alle logiche di uno show business senza morale e senza anima.