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“Il Partito del Sud sono io” nel muro che si eretto dinnanzi alla creatura di Miccichè questa è la frase ripetuta in modo ossessivo, l’ha gridata l’Udc di Cuffaro, l’hanno sottolineata Cicchitto, Alfano e tutti i massimi esponenti del PdL, ma anche il Pd si è unito al coro con Emiliano da Bari. Naturalmente non è mancato Lombardo che domenica ha anche cambiato il nome del suo partito: MPA per il Sud.Quello che ci vogliono dire è che non esiste un problema di rappresentanza politica al sud e che le classi dirigenti sono organizzate e strutturate adeguatamente per dare una prospettiva moderna e di speranza per tutto il Sud, a conferma di questo Lombardo ha reclutato sia Bassolino che Loiero perché non può “rimanere impiccato all’alleanza con Berlusconi”.

E’ evidente che questi signori mentono sapendo di mentire, il risultato della loro azione politica e di governo non ha dato esito alcuno, e Lombardo ogni qual volta ha cercato di uscire dalla Sicilia ha preso batoste da cui non riesce a trarne nessuna lezione e se Miccichè dovesse perdere la pazienza il suo destino politico sarebbe segnato.

Le classi dirigenti del sud sia di destra, sia de sinistra fondano il loro potere sul bisogno della gente, su uno stato di necessità che favorisce le clientele.

Produrre un’ iniziativa politica tesa a trasformare il “bisogno in speranza”, basata sulla trasparenza rappresenta una vera rivoluzione che non può passare attraverso le vecchie nomenclature che hanno costretto il sud in una morsa umiliante.
Ecco perché non si deve avere fretta “il partito del sud” di Miccichè non è un operazione di marketing politico. e non può servire per dare asilo o una faccia nuova ai responsabili dei mali del Sud, il partito di Miccichè è prima di tutto un’istanza morale e deve partire dal basso.

Ecco cosa intende Marcello dell’Utri nella sua intervista a La Stampa quando parla di movimento e non di partito, Miccichè non ha mai pensato di rompere né con Berlusconi né con il PdL è uno di quelli che le battaglie le combatte dall’interno (pensate è una cosa che ha capito anche Grillo).

La questione centrale è la rappresentanza del sud, ma prima di affrontare la questione di chi lo rappresenta deve emergere per cosa, per quali obbiettivi di trasformazione e radicale cambiamento deve nascere, limitarsi a strutturare un partito significa tornare alla guerra di nomi e di potere, cosa che il sud ha generato in abbondanza senza esito alcuno.

Si tratta di dare una possibilità diversa e di costruirla con la gente, escludere che nei prossimi anni questo lavoro specifico possa diventare un partito, oltre che un movimento politico mi parrebbe un’ ipocrisia, ci sono troppi partiti senza idee e troppe idee di partiti e intanto tutto resta fermo e piano piano scivola in un declino che pare inarrestabile

E’ Dell’Ultri che traccia la distanza tra Miccichè e le sue idee e Lombardo e la sua gestione: Lombardo ha costruito un partito intorno a sé per gestire il potere, Miccichè crea le condizioni per determinare un cambiamento, le due cose sono molto diverse anche se non incompatibili.

Quindi dare forma alle istanze di sviluppo e cambiamento del sud è un obbiettivo vitale per tutto il Paese, un appuntamento che non possiamo mancare, ora quale sarà la forma che questo movimento assumerà per potere contare di più non è una priorità.

Ora la priorità è un patto di lealtà con la gente che non può essere tradita ancora.