sanremo-2015

Non si tratta di una provocazione ma di una considerazione.
Dopo che abbiamo cercato pathos, emozioni ,colpi di scena, scandali e sussulti oggi Carlo Conti- un conduttore scontato, metricamente sempre uguale a se stesso preciso e prevedibile – raccoglie un successo clamoroso in un Festival quadrato e impostato senza scossoni. E vale la pena sottolineare, persino con poche polemiche se non quella dell’ incredibile esclusione di Anna Tatangelo e Raf. Ma niente rispetto al furore solito.
Come dire che le emozioni forti e i ritmi serrati sono affogati nell’ansia. Un tipo di ansia che a sua volta genera ansia incapace di trasformarsi in emozioni e memorie condivisibili. Un corto circuito vizioso ed entropico.
Sapere che dopo Nek arriva Al Bano e che canteranno le canzoni che già conosciamo ci lascia tranquilli sul divano, ci rilassa e non ci costringe a stare attenti. Se per caso ci appisoliamo possiamo riprendere senza avere buchi narrativi che ci escludono. Un passo leggero, educato, moderato che sembra colmare un vuoto con sorprendente rispetto. Il Sanremo di Conti rompe un ciclo e uno lo stereotipo con cui la nostra società si racconta in TV.