ITALIA CORAGGIO PD LUIGI CRESPIIl Partito Democratico con uno straordinario sforzo ha attraversato un Paese sonnecchiante con 2.113 banchetti per comunicare i fantasmagorici risultati ottenuti dal Governo Renzi , mettendo in scena “L’Italia del coraggio” quella che non si rassegna, l’Italia “delle facce giuste” che ci travolgono con l’entusiasmo e la forza del cambiamento.

Il trionfo della retorica castrista, l’apoteosi da ente del turismo, cose già viste e già fatte. L’iniziativa viene presentato sul sito del partito con citazioni senza nessuna originalità al punto da rasentare il plagio: “A testa alta” vecchio slogan socialista, “Senza paura” vecchio motto della Meloni, Silvio Berlusconi con “L’azione di governo”, senza dimenticarci un pizzico di Gaber che ci ricorda che “dobbiamo tornare nelle strade perché il giudizio universale non passa per le case”.

Linguaggi superati, strumenti arcaici: “abbiamo bisogno di tutti”, “aspettiamo i vostri contributi” la riscoperta del “tempo del coraggio per riprovarci insieme contro le delusioni del passato”.

Ne esce un intruglio senza identità, informe, insomma tutto e il contrario di tutto che la gente per strada non beve. Sono stati praticamente ignorati da quell’Italia che il Censis proprio ieri ha definito “addormentata”, rappresentando plasticamente che la distanza tra la politica ed il Paese è abissale.

I banchetti non sono serviti neanche per le fotografie di rito: sui social vediamo immagini che ritraggono solo i militanti e i loro leader ma di altre persona persone neanche l’ombra.

Twitter in questa occasione è stata la tomba di Renzi, “Italia coraggio” è subito finito nei top topics, ma le foto pubblicate rappresentano la solitudine dei “numeri primi” e forse per la prima volta i messaggi di scherno, le prese in giro e gli insulti sono superiori ai messaggio raggianti della nomenclatura renziana.

La sintesi: ignorati o insultati.

E’ proprio questo il giorno in cui Renzi deve dimostrare che l’uso della parola coraggio non sia improprio perché come diceva il grande commediografo Jean Anouilh “fino al giorno della morte nessuno potrà essere sicuro del proprio coraggio” e questo bagno di umiltà per il PD e per Renzi, che verrà ovviamente negato dai “giornaloni” nazionali, dovrebbe essere una presa di coscienza che ci troviamo davanti ad una Italia che sta cambiando e che non è rappresentabile in 140 caratteri. Matteo Renzi è avvisato.

Pubblicato su Il Tempo del 6/12/2015