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Il Partito del Sud non esiste e quindi non può avere uno spin doctor, ma da amico di Gianfranco Miccichè ho sempre sostenuto la sua battaglia di rinnovamento e condiviso la grande fiducia nella gente del Mezzogiorno d’Italia, ma le convinzioni e le intenzioni di Micciché, Prestigiacomo, Martino, ecc. non hanno trovato riscontro nella rappresentazione che è stata data a questa iniziativa e vediamo perché.

Dal punto di vista della comunicazione, che sappiamo essere oggetto dell’attività politica e non strumento separato e distaccato, il Partito del Sud si è posizionato molto male per le seguenti ragioni:

1) La proposta si è confusa con le provocazioni, fino al punto da non far comprendere agli elettori di che cosa si tratta, qual è l’idea e a quali esigenze risponda. Il Patito del Sud è quello di Lombardo? E’ quello federato dei colonnelli di AN? O è altro ancora? E che c’entrano Bassolino e Loiero?

2) Il commissariamento di quattro regioni del Sud per la spesa sanitaria fuori controllo e il documento redatto dal ministero della Gelmini che posiziona le università meridionali in coda alle classifiche, sono gli ultimi atti che mettono in discussione la classe politica e dirigente del Sud a cui non si può rispondere solo con una mera richiesta economica.

3) Aggregare un’opzione politica intorno alla richiesta dello sblocco dei fondi FAS non è un elemento che può coinvolgere l’opinione pubblica anche perché che cosa siano lo so solo il 3% degli elettori. Ci si è dimenticati che oltre alla legittima richiesta economica era necessario spiegare come e perché sarebbero stati impiegati i fondi, dare un contenuto all’opzione economica, una finalità concreta comprensibile alla gente. Anche perché l’idea che i denari che dovrebbero contribuire alla rinascita del Sud vengano gestiti dall’attuale classe politica meridionale è una cosa che fa rabbrividire gli stessi cittadini: figure politiche come Bassolino rappresentano l’archetipo della mala gestio ed è necessario non alimentare figure come queste, ma creare una discontinuità culturale e di linguaggio oltre che operativa, cosa che il Partito del Sud non è riuscito a fare.

4) Lo scontro tra fazioni – Lega Nord e Lega Sud – tra l’altro contenuta all’interno dello stesso governo, per sua natura aumenta la sua visibilità, ma riduce la credibilità di tutti gli attori in campo.

I dati delle recenti elezioni europee hanno dimostrato un deficit elettorale grave per il Pdl nel Sud e sappiamo che tale calo non ha prodotto vantaggi ad altri partiti, quindi gli elettori non andando a votare hanno semplicemente sospeso il giudizio.

Il dibattito aspro di queste ultime settimane ha determinato l’idea che questo malcontento non potesse essere contenuto nell’attuale quadro politico, l’idea del Partito del Sud è stata lanciata con grande forza e ne trarrà vantaggio chi saprà formalizzarla in termini di offerta politica, quindi è probabile, allo stato attuale dei fatti, che sarà il movimento per l’Autonomia di Raffaele Lombardo a beneficiarne al Sud del Paese, mentre la Lega farà il pieno di consensi al Nord, perche il Pdl è riuscito a far prevalere più che l’idea del desiderio di un cambiamento quello di una lotta intestina finalizzata a posizioni di potere. Lo so che non è certamente il caso di Gianfranco Miccichè, ma la percezione consegnata all’opinione pubblica è questa e la responsabilità non è certamente della gente.

IL VELINO –  AL SUD OCCORRE UNA RIVOLUZIONE LIBERALE E LIBERANTE