È evidente che i metereologi non ne azzeccano più una ma non credo sia colpa loro. I cambiamenti climatici sono così repentini e violenti da fare saltare tutti gli algoritmi e i calcoli dei “maghi del tempo”. Quello che non si capisce è perché gli esperti difendano un’infallibilità che nessuno pretende e che i fatti smentiscono impietosamente tutti i giorni.

L’incertezza delle previsioni non è gratuita, perché la fallibilità ha conseguenze che vanno sempre a carico dei cittadini. Se si ignorano o si prendono alla lettera si rischia di essere travolti, come è successo al sindaco Vincenzi di Genova. Chi considera le previsioni reali si sobbarca sulle spalle costi, visto che ingaggia mezzi e uomini che magari restano a scrutare il cielo invano, in attesa di eventi che non arriveranno mai per come previsti, nè per tempi nè per dimensioni.

Il caso di Roma è emblematico, al netto delle polemiche che hanno coinvolto il sindaco Gianni Alemanno e che attengono più alla speculazione cinica o all’arroganza, come nel caso di Giletti che all’Arena di Raiuno ha messo in scena la solita parodia dell’informazione. Quello di Giletti, infatti, è sembrato più un regolamento di conti che non opera da servizio pubblico.

Resta il problema dell’incapacità del nostro Paese di gestire le emergenze a causa di una Protezione civile svuotata di competenze e ruoli e di una frammentazione di responsabilità che consente a taluni di nascondersi dietro altri. Ma più sono straordinari gli eventi atmosferici e più è decisivo essere avvisati per tempo. Qui da noi si parla di nevicate, ma immaginate se l’allarme tornado nel Pacifico venisse dato con l’imprecisione che abbiamo riscontrato in Italia in questi giorni.

È necessario, dunque, rivedere l’organizzazione dei territori, delle competenze amministrative e delle responsabilità in caso d’emergenza. Tutto ci dice che questi fenomeni straordinari, nel prossimo futuro, saranno sempre meno straordinari e non possiamo farci trovare impreparati. La prova ci è stata fornita questo fine settimana a Roma. Grazie a previsioni meteorologiche più efficienti e precise la Capitale ha potuto preparasi all’evento neve senza gravi problemi, dimostrandosi una città matura e attenta, all’altezza di un evento che nessuno qui ricorda sia per persistenza che per dimensione.

Grave che non sia riconosciuta la differenza di questo fine settimana da quello precedente. Il cinismo, il pregiudizio e la speculazione politica impediscono di capire come siano andate veramente le cose. Si butta tutto in “caciara”, confondendo le notizie con i fatti e le opinioni con la realtà e questo non aiuta nè a capire nè a migliorare.