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09 dic. – di Massimiliano Lenzi – “La questione del voto sulla Finanziaria? Si tratta di una Finanziaria che non affronta le grandi queStioni economiche e sociali del nostro Paese”. Pierluigi Bersani, parlando con Il Clandestino (che ieri dedicava la sua apertura di prima pagina, “Be?Bè”, interrogandosi sopra un possibile dialogo tra lui e Silvio Berlusconi, sulle riforme istituzionali), sottolinea “che questa maggioranza e questo Governo di notte varano una Finanziaria fatta di coriandoli mentre di giorno si occupano del processo breve”.
Lo dice, il leader del Pd, alla vigilia della manifestazione lan? ciata dal Partito democratico, “1000 piazze per l’alternativa”, che si terrà in tutta Italia ? dalla Valle d’Aosta alla Calabria – l’11 e il 12 di dicembre prossimi. “Abbiamo fissato – spiega Bersani – in cinque macrotemi, sanità, scuola, imprese, lavoro e giustizia, gli argomenti di cui parlare con i cittadini italiani anche se riteniamo che la priorità, in questo mo? mento, sia il lavoro”.
Giovedì 10 dicembre, giornata precedente alla manifestazione delle 1000 piazze, Bersani sarà a Roma, in visita all’Ispra, l’Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale che, alla fine di novembre, ha visto la protesta dei suoi ricerca? tori precari, saliti sul tetto per chiedere il blocco dei licenziamenti. Nel tardo po? meriggio, invece, andrà a Testaccio, al Teatro Vittoria e sabato 12 dicembre, se? condo e ultimo giorno della manifestazione del Pd, salirà a Piacenza, la sua città, dove l’Emilia profonda si confonde con la Padania. Perché – fanno sapere al Clandestino dal Partito democratico – “le 1000 piazze saranno animate da gazebo e tavoli, in ogni re? gione italiana, dove i lea? der nazionali e territoriali incontreranno gli elettori su quei cinque macrotemi cui accennava Bersani: sanità, scuola, imprese, giu? stizia e lavoro”.
Una curiosità: per la prima volta, perlomeno a nostra memoria, il Pd dedica un suo manifesto ad avvocati, medici, partite iva, piccole imprese, insomma a quello che solitamente viene con? siderato – dai sociologi e non solo ? il blocco sociale dell’elettorato di centrodestra: “A rischio – c’è scritto sopra il manifesto – 50mila piccole imprese e studi professionali”. Tra le altre cose, in casa del Partito de? mocratico – come riferisce una fonte Pd al Clandestino ? non si esclude nep? pure “l’idea di promuovere una serie di incontri con il popolo delle piccole imprese e dei professionisti nella valli bergamasche”, un’area leghista a cui, da tempo, il centrosinistra sembra avere difficoltà a parlare e che, invece, Bersani vorrebbe provare a ri? conquistare. Per questo, forse, in casa Democratica hanno già ribattezzato la due giorni delle piazze dell’11 e 12 dicembre “la prima manifestazione nazionale e federalista” del centrosinistra a guida bersaniana.
Allora scandagliamola meglio, questa manifestazione dell’11 e del 12, partendo proprio dalla questione settentrionale e dal rapporto difficile del Pd con il nord. Veltroni, nel tempo della sua leadership, aveva pro? vato a vincerla la diffidenza settentrionale per il centrosinistra candidando figure simbolo, come l’im?renditore Massimo Ca? learo (peraltro passato all’Api di Francesco Rutelli un mese fa) ed incontrando gli imprenditori del nordest. Bersani anziché dalla testa delle imprese, sembra voler partire dal tessuto: piccoli imprenditori, par? tite iva, professionisti.
Figure che – in parte – si sentono deluse per il mancato abbassamento della pressione fiscale da parte del Governo e per gli ef? fetti della crisi economica. Una sfida – per il Pd – che comincerà venerdì 11 dicembre, con la prima mani? festazione nazionale dell’era Bersani.