Un Blog su mistre G. mi pare un idea interessante, certamente non mancherò di buttarci un occhio, anche se credo che la parte migliore di George Gurdjieff  resta Ouspensky di cui adoro i frammenti, e questo non credo faccia piacere a Fabrizio Ponzetta curatore del blog gurgeffiano

Ritornai in Russia nel novembre del 1914, all’inizio della prima guerra mondiale, dopo un viaggio piuttosto lungo attraverso l’Egitto, Ceylon e l’India. La guerra mi aveva sorpreso a Colombo, dove mi imbarcai per ritornare passando per l’Inghilterra.

Lasciando Pietroburgo per il mio viaggio, avevo detto che sarei andato alla ricerca del miracoloso. Il ‘miracoloso’ è molto difficile da definire, ma per me questa parola aveva un senso assolutamente preciso.

Già da molto tempo ero giunto alla conclusione che, per sfuggire al labirinto di contraddizioni nel quale viviamo, occorreva una via completamente nuova, diversa da tutto ciò che avevamo conosciuto o seguito fino a quel momento.

Tuttavia, non avrei saputo dire dove questa via nuova, o perduta, cominciasse. Già allora avevo riconosciuto come un fatto innegabile che, al di là della sottile pellicola di falsa realtà, esisteva un’altra realtà, dalla quale, per una qualche ragione, qualcosa ci separava. Il ‘miracoloso’ era la penetrazione in quella realtà sconosciuta e a me pareva che la via verso di essa poteva essere trovata in Oriente. Perché in Oriente? Era difficile a dirsi.

Vi era forse in questa idea qualcosa di romantico, ma vi era pure la reale convinzione che, in ogni caso, nulla potesse esser trovato in Europa.

Durante il viaggio di ritorno e le settimane che trascorsi a Londra, tutte le conclusioni a cui ero giunto attraverso la mia ricerca furono sconvolte dall’assurdità selvaggia della guerra e da tutte le emozioni che erano nell’aria, che riempivano le conversazioni e i giornali e che spesso mi colpivano contro il mio volere. …” (continua – Ouspensky – Frammenti di un insegnamento sconosciuto)

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