vittorio-feltri

Brutta storia.

Se fosse vero come sostiene ancora oggi Vittorio Feltri che Dino Boffo il direttore di Avvenire sarebbe stato condannato per molestie, dovrebbe silenziosamente ritirarsi in un eremo penitente, soprattutto perché è stato uno dei più fervidi fustigatori del mal costume berlusconiano, e in gioco non c’è la sua vita privata, ma la sua credibilità pubblica.

Ma se questa storia fosse una bufala chi dovrebbe andare a sedersi su una panchina sarebbe il direttore de Il Giornale, Feltri, perché non si può infangare impunemente una persona e continuare a dirigere un giornale come se niente fosse e questa volta non ci si può accontentare delle scuse, come quelle che qualche anno fa la stesso Feltri presentò su “carta di pecora” ad Antonio Di Pietro.

Intanto Berlusconi si dissocia da Feltri e denuncia le dieci domande di D’Avanzo su Repubblica, gravissimo errore. In questo modo le domande resteranno iscritte come pietre e pensare che sarebbe stato sufficiente rispondere, ma si sa che quando la politica passa dai tribunali c’è sempre lo zampino di qualche avvocato.

RADIO RADICALE INTERVISTA

FELTRI O BOFFA UNO DEI DUE SE NE DEVE ANDARE

Brutta storia.

Se fosse vero come sostiene ancora oggi Feltri che Boffa il direttore dell’Avvenire fosse stato condannato per molestie, dovrebbe silenziosamente ritirarsi in un eremo penitente, soprattutto perché è stato uno dei più fervidi fustigatori del mal costume berlusconiano, e in gioco non c’è la sua vita privata, ma la sua credibilità pubblica.

Ma se questa storia fosse una bufala chi dovrebbe andare a sedersi su una panchina sarebbe il direttore del giornale, Feltri, perché non si può infangare impunemente una persona e continuare a dirigere un giornale come niente fosse e questa volta non ci si può accontentare delle scuse, come quelle che qualche anno fa la stesso Feltri presento su carta di pecora ad antonio di Pietro.

Intanto Berlusconi si dissocia da Feltri e denuncia le dieci domande di d’avanzo su Repubblica, gravissimo errore. In questo modo le domande resteranno iscritte come pietre e pensare che sarebbe stato sufficiente rispondere, ma si sa quando la politica passa dai tribunali c’è sempre lo zampino di qualche avvocato.