Questo week-end c’è stato un faccia a faccia a distanza tra l’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e l’attuale ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera.
Tremonti, impegnato con l’Annunziata e munito di un informale maglioncino, mentre Passera seduto comodamente sulla poltrona di Fazio.
Il colpo giornalistico l’ha fatto sicuramente l’Annunziata che è riuscita a stanare Tremonti in esilio sulle sue montagne. Dal punto di vista prettamente politico, invece, la sfida è stata vinta da Passera.

Passera si è presentato in una circostanza dove i tagli e i sacrifici sono dolorosi offrendo una visione competente e rassicurante. Il ministro è riuscito a far trasparire una preoccupata speranza, mentre Tremonti appariva come un’amante tradita, carico di contenuto e riservato risentimento e di rimproveri per gli altrui comportamenti. ”Non mi hanno fatto fare le riforme che avrei voluto”, ”se avessi potuto questa manovra l’avrei fatta io”, quasi a battere i piedi anche se però ha perso quel cipiglio arrogante che lo rendeva insopportabile. Rimane, però, assolutamente incomprensibile il motivo che ha spinto in questo momento Giulio Tremonti a lasciare le montagne di Sondrio.