Non si tratta di un crollo ma di una correzione che mantiene la maggioranza ancora nettamente su un terreno positivo. Con i dati rilevati nel mese di Novembre possiamo sostenere che la luna di miele benché prolungata, sia arrivata alla sua conclusione. Le difficoltà che il Governo ha avuto nella gestione della contestazione del mondo della scuola ed anche i numerosi errori di comunicazione imputabili a questa fase, hanno interrotto i trend positivi che avevano portato tutti gli indicatori ai record di consenso dei mesi scorsi. Al contempo la manifestazione organizzata dal Partito Democratico a Roma, ha ridato un po’ di ossigeno ad un’opposizione che ha subito un lungo stordimento post-elettorale e che contava troppe divisioni al suo interno. VAI ALLE TAVOLE

LA FIDUCIA NELLE ISTITUZIONI – Napolitano rimane stabile al 55,0%, mentre flette di un punto Schiafani al 50,0%. Fini è al 55,0% e perde due punti. Le cariche istituzionali risentono molto meno di altri del calo generalizzato del mese di Novembre, mantenendosi comunque sopra il 50%.

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E IL GOVERNO: il Presidente del Consiglio si mantiene ampiamente sopra il 50%, ma con un calo di cinque punti rispetto allo scorso mese. Inferiore è la contrazione del Governo che perde tre punti attestandosi sul 53,0%.

I MINISTRI – la correzione al ribasso riguarda tutti i Ministri, tranne Luca Zaia che recupera due punti. Tutti patiscono di un calo da uno a quattro punti rispetto al mese di ottobre rientrando così nella media più complessiva dei dati di fiducia. Due dati escono dai valori medi, ovviamente quello della Gelmini che perde sei punti, ma anche Scajola che ne perde altrettanti, passando dal 46,0% al 40,0%.

La classifica vede Brunetta e Maroni ancora appaiati benché in flessione di due punti, mentre Tremonti lascia la vetta attestandosi appena sopra Ignazio La Russa e Frattini.

La prima delle donne non è più la Gelmini come ad ottobre, ma torna ad essere Stefania Prestigiacomo con il 47,0%. Roberto Calderoli rimane all’ultimo posto che condivide con Elio Vito.

I ministri che superano il 50% sono cinque, il mese scorso erano due in più.

LE INTENZIONI DI VOTO – IL CENTRODESTRA: il Popolo della Libertà si mantiene sopra il 40,0% con una flessione di 1,5 punti rispetto allo scorso sondaggio, ma è ancora 3,1 punti sopra il risultato delle politiche. La Lega, grazie ad una leggera crescita si attesta al 9,2% e il Movimento per L’Autonomia all’1,0%.

La coalizione che fa capo a Silvio Berlusconi complessivamente è al 50,7% e perde 1,1% rispetto ad ottobre, mantenendosi 3,9 punti sopra il risultato delle politiche.

IL CENTROSINISTRA: Il Partito Democratico con il 31,2% ottiene il miglior risultato dopo le elezioni anche se al di sotto del 33,2%. L’Italia dei Valori pur passando dal 7% al 6,3% si mantiene nettamente al di sopra del 4,4% delle politiche. Complessivamente la coalizione delle politiche ottiene un 37,5% , praticamente lo stesso risultato delle scorse elezioni.

La differenza tra le due coalizioni è ancora di 13,2 punti, a metà tra il 9,2 delle politiche ed il 16,2 ottenuto a settembre, momento di massima distanza tra le due coalizioni.

GLI ALTRI: La flessione della maggioranza ha prodotto una crescita dell’Unione di Centro che nell’ultimo mese recupera lo 0,8, mentre La Destra di Storace per la prima volta si attesta con il 2,5% di poco sopra il risultato delle politiche.
In difficoltà invece, anche per il recupero del PD, la Sinistra Radicale, con Rifondazione Comunista al 2%, i Comunisti Italiani allo 0,6% e i Verdi con lo 0,3%. Per concludere, i Socialisti sono allo 0,5%.
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