idee

Da una parte ci sono i cazzari, gente che usa parole che non conosce. Parole che come segni leniscono le paure, alimentano speranze, ma i cazzari non sanno quello che dicono, sono assenti dall’essenza naturale delle cose, agitano maschere, dissimulano ma restano cazzari.

Dall’altra ci sono quelli che hanno capito tutto e che ti ripetono che le cose sono come sono, immutabili, e sono convinti che nulla cambi e tutto resti immutabile intorno a loro.

Ma i peggiori sono quelli che possono, e sanno, ma non fanno nulla, perché protetti dalle abitudini, annichiliti dalle consuetudini, convinti che passato e futuro non siano correlati dalla proroga esistenziale. Sapienti e inutili accecati dell’ego si consumano tra un’idea di superiorità; è uno stato depressivo dell’inutilità.

Pochi agiscono nella consapevolezza che le cose che esistono e si manifestano nascono nelle teste di chi ha il coraggio di pensarle. Sono pochi quelli che conoscono la forza del desiderio che si alimenta nella volontà. Corrono su linee orizzontali e pensano su parabole verticali, incroci che come leve lasciano il segno nelle vite che attraversano.

Poi ci sono gli altri… Sembianti, ombre, involucri, sembrano essere umani viventi ma invece sono solo viventi. La questione è che sono sempre di più e che da troppo tempo comandano loro.