Va tutto bene, Madama la Marchesa. Sembra questo il motto del centrodestra in queste ore. Il dato delle amministrative è stato persino presentato come un pareggio, e oggi quello referendario è stato depauperato del suo valore politico.

Questo risultato è qualcosa di piu’ di un campanello d’allarme: è una campana a morto. Se non verra’ ascoltato per tutto cio’ che contiene, il centrodestra si candidera’ a una lunga marginalita’, a un lungo cammino d’opposizione.

Non c’è dubbio che i temi che riguardano le persone, come l’acqua e il nucleare, siano stati motivo di mobilitazione, ma al netto di tutte le cosiderazioni il segnale che arriva alla politica è la richiesta di partecipazione, che non trova risposta in una legge elettorale che definisce dei nominati e non degli eletti.

Il popolo italiano ha utilizzato la modalita’ del voto elettorale per esprimere la propria protesta, ma è evidente che sottovalutare o non tenere conto di questa necessita’ pare essere la strategia messa in campo da Berlusconi che per primo, dopo questo mese orribile, dovrebbe, per tutelare la sua gente oltre che se stesso, rassegnare le dimissioni, consegnare il Governo al futuro candidato che guidera’ la coalizione del centrodestra nel 2013 e consentire un grande dibattito nel suo partito. Non servono pezze a colori, ma in questo momento occorre tutta la serieta’ di cui si è capaci.

Il centrosinistra, dal canto suo, nettamente spostato a sinistra, si prepara alla corsa elettorale. Che a questo punto lo vede favorito, se riuscira’ a superare lo scontro delle primarie e il duello tra Vendola e Bersani e a non cadere nell’ebbrezza del successo, che in questi casi è molta dannosa.