Una donna nuda stesa su un materasso bianco nella posa della crocifissione per la giornata mondiale contro la violenza sessuale. Telefono Donna ha scelto un’immagine shock che a Milano, però, rischia di restare nei magazzini invece di finire sui pannelli di affissione. L’assessore all’Arredo Urbano del Comune, Maurizio Cadeo, ha infatti annunciato che cercherà in tutti i modi di impedire che il manifesto finisca sulle strade.

“Farò tutto quanto è in mio potere – ha affermato l’assessore – per evitare l’affissione del manifesto, di cui contesto il messaggio, che lede il sentimento religioso dei cittadini”. “Chiediamo all’associazione di ritirare il manifesto – ha attaccato Carlo Fidanza, capogruppo di An a Palazzo Marino – perché una giornata cosi’ importante non deve essere svilita da una provocazione del genere”.

QUESTI I FATTI. La violenza sessuale sulle donne è un’ignobile piaga che  tende a crescere nel silenzio. La campagna che Cadeo vuole censurare è un pugno nello stomaco, il minimo che si possa concepire in comunicazione per contribuire a determinare uno scarto culturale che renda profondamente abietto tale gesto.

Paragonare la passione del Cristo a quella delle donne stuprate e violentate non può offendere il “senso religioso” di nessuno, anzi la passione cristiana è metafora di tutte le sofferenze e quindi non si capisce perchè e chi dovrebbe offendere, ma Cadeo è assessore all’arredo urbano…

Forse ha ragione Sgarbi la giunta della “badessa Moratti” assomiglia sempre di più ad un tribunale della sacra inquisizione, difensori della fede, della morale e del comune senso del pudore, pruderie al cilicio che Milano non merita e mi auguro sappia valutare qunado giudicherà questa classe politica.

“Milano vicino all’Europa, Milano gambe aperte che ride e si diverte” non puo riconoscersi in questo convento di clausura che rinnega le sue radici laiche e di libertà.